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Mariella Muti: “Bene il centro congressi ma prima il Verga”

Avanti con il progetto di un grande centro congressi senza perdere di vista quanto di concreto e fattibile già offrono gli immobili come il Verga, che comportano una spesa contenuta e tempi brevi per il completamento. L’ex sovrintendente ai beni culturali, Mariella Muti, interviene nel dibattito sul centro congressi e lo fa predicando “Niente contrapposizioni ma concordia e concretezza”.

“Siracusa è una città piena di progetti – dice Muti – che, molto spesso, rimangono sulla carta. Si comincia ad affrontarne uno ma poi trascorrono anni e le carte rimangono nei cassetti. Nel frattempo vengono meno gli artefici e si allunga inesorabilmente l’elenco delle incompiute. 

Le considerazioni dell’architetto Muti partono dall’iniziativa del presidente della Camera di commercio del Sud Est, Pietro Agen, di realizzare una mega struttura al servizio delle tre province, da realizzare a ridosso del parco della Neapolis, o all’altezza dello svincolo autostradale. “Ammetto – dice – che possa anche essere una buona idea che, però, non deve prescindere dalle attuali esigenze di sviluppo economico della città e, in particolar modo, del nostro centro storico dove, da qualche anno a questa parte, si sta registrando una sorta di ritorno dell’interesse con una più consistente concentrazione di ristoranti, di bar per un’economia che sta risvegliandosi ma che avrebbe bisogno di maggiore qualità. E’ indubbio che, parallelamente allo sviluppo di nuove attività economiche, in Ortigia si sia registrata una sorta di deregulation che va ricondotta in un alveo più consona. Il centro congressi va verso la direzione di una prospettiva di vita economica e culturale di più alto respiro, laddove si debba prevedere l’arrivo di visitatori di un certo target e non solo del turismo mordi e fuggi. Ai convegnisti occorre offrire quanto di meglio la città possa dare in termini di servizi e di attrattive che soltanto rimanendo tra le sue mura, possono essere soddisfatte”.  

L’ex sovrintendente, prova a spiegare perché, pur condividendo l’idea, un grande centro congressi sia un progetto poco fattibile nell’immediatezza. “Fermo restando che l’idea di un grande centro congressi sia affascinante ma il pensiero di inglobarlo nel parco della Neapolis implica problemi di complesse autorizzazioni e di spese ingenti. Qualsiasi area sarà individuata, dovrà passare al vaglio della Sovrintendenza ai beni culturali per le dovute introspezioni archeologiche che comportano impiego di denaro e di tempo per realizzarle, come accaduto per l’area ferroviaria di contrada Fusco. Non escludendo, comunque, quest’ipotesi, mi sembra più praticabile coinvolgere il futuro presidente della nuova Provincia regionale per completare l’ex cine Verga di via dei Santi Coronati, l’unica struttura che, nell’immediato, possa essere trasformato in uno spazio polifunzionale”. 

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