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Augusta, sequestrati beni per 3 mln a due imprenditori

La Guardia di Finanza di Siracusa a conclusione di un’attività di polizia giudiziaria delegata dalla Procura della Repubblica aretusea, orientata alla repressione dei reati tributari, ha eseguito il decreto di sequestro preventivo disposto dal Tribunale di Siracusa, nei confronti di due imprenditori megaresi, della somma complessiva di € 3 milioni 390 mila euro. Le indagini, coordinate dal Procuratore Capo della Repubblica – Dott. Francesco Paolo Giordano e dirette dal Pubblico Ministero – Dott. Grillo Salvatore, sono state condotte dalla Compagnia di Augusta e sono state finalizzate al riscontro delle evidenti discrasie tra quanto denunciato dagli indagati nelle dichiarazioni dei redditi del triennio 2009 – 2011 e quanto successivamente versato all’Erario. I finanzieri hanno appurato, attraverso l’analisi dei bilanci societari ed i relativi riscontri delle scritture contabili obbligatorie, che i due soggetti, sistematicamente e interponendosi fittiziamente tra loro nella rappresentanza legale della società, hanno omesso di versare all’Erario l’I.V.A. dovuta; tale disposizione stabilisce che commette reato chiunque non versi l’imposta sul valore aggiunto, dovuto sulla base della dichiarazione annuale, entro il termine per il versamento dell’acconto relativo al periodo d’imposta successivo ed è sanzionato con la reclusione da 6 mesi a 2 anni. Il reato si configura se il totale relativo all’IVA dovuta e non versata supera i 50.000 euro per periodo d’imposta. 2 La capacità operativa e la proficua attività d’intelligence posta in essere dalle Fiamme Gialle, anche con l’ausilio delle banche dati in uso al Corpo, ha consentito di cautelare beni di proprietà dei responsabili del valore complessivo di circa 2,6 milioni di euro, così distinti: 23 immobili e 85 terreni siti nella provincia per un valore di 2,4 milioni circa e 200 mila euro tra disponibilità liquide e quote sociali. Ciò è stato possibile applicando l’art.1, comma 143 della Legge nr. 244 del 2007. Tale disposizione, per meglio garantire il recupero delle somme illecitamente sottratte all’Erario, ha esteso anche ai reati fiscali l’applicazione del sequestro preventivo “per equivalente” già previsto nel nostro ordinamento per altre fattispecie penalmente rilevanti.

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