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Melilli. Terreni e discariche a fuoco: ancora roghi malgrado tante denunce, ma le istituzioni sono sordi, muti e ciechi

   

Un forte boato sentito dai residenti. Un segnale sinistro con fusti che scoppiano all’interno di una discarica. Un incendio annunciato con alte fiamme. Fumo e un pericolo reale per le abitazioni. Ancora una volta istituzioni sordi alle denunce dei cittadini. Poche ore fa in contrada Santa Catrina e i dintorni, compresa la storica discarica di scarti industriali denominata “Aprile”, i terreni abbandonati prendono fuoco, malgrado le tante denunce dei residenti della zona. “Abbiamo denunciati al Prefetto, ai carabinieri e alla polizia municipale di Melilli il grave pericolo che ogni estate si presenta puntuale all’appuntamento. Ci hanno detto sì, sì, ma non hanno fatto niente. E pensare che due anni fa il fuoco arrivò a pochi metri dai serbatoi della raffinerie della Esso”. Così il Comitato Bagali-Sabbuci-Baratti mette il dito sulla piaga. Uno spicchio di terra di nessuno, dove le discariche hanno svalutato i terreni al valore di 50centesimo a metro quadro. Come in un piano scientificamente studiato a tavolino che si avvera, mentre i sospetti che interessi diffusi rimangono nascosti nelle menti raffinate di uomini che conducono lo sporco gioco della speculazione, specie la politica corrotta. Così approfittando dell’assenza delle istituzioni si mettono in atto valenza e sostanza per ricavarne un profitto elevato con poco lavoro. 23 discariche autorizzata in quel territorio a cavallo tra i comuni di Priolo, Augusta e Melilli, mentre insistono da sempre e nascono come funghi dall’oggi al domani discariche abusive nel silenzio generale.

Il fuoco ha fatto il lavoro sporco che non è eseguito dalla mano dell’uomo perché ha un costo. Si tratta comunque d’inquinamento ambientale; la combustione con il fuoco di campagne e rifiuti pericolosi nelle discariche autorizzate abusive è riconosciuto quale primo responsabile dell’immissione di sostanze inquinanti nell’ambiente in cui viviamo; è causa di gravi squilibri nell’ecosistema, danni spesso irreversibili, e conseguenze negative per la salute degli esseri viventi, piante e animali, uomo compreso, non solo nell’atmosfera, ma anche nell’acqua, nel mare e nel terreno.

Gas, polveri, residui di combustione, veleni liquidi e volatili, ma anche radiazioni elettromagnetiche, sostanze radioattive, rumori e vibrazioni. Puzza e cattivi odori, di contro per gli interessi diffusi, l’inquinamento dell’Ambiente è trattato in maniera distorta. Interessi a ventaglio poiché rappresenta un fattore di degrado per l’ambiente e di serio pericolo per la salute, ma ci sono interessi per miliardi di euro. Escludendo le pochissime cause d’inquinamento naturale, ad esempio le emissioni di zolfo e anidride carbonica, veleni nell’acqua, nell’aria, nel mare e nella terra, ma ad inquinare l’ambiente è sempre la mano dell’uomo.

I processi industriali, il traffico di rifiuti negli impianti di incenerimento dei rifiuti, le centrali termoelettriche, le raffinerie petrolifere, la lavorazione del ferro e della plastica, l’utilizzo di fertilizzanti chimici, la produzione di scorie nucleari, oltre al traffico stradale e al riscaldamento, sono fonti di inquinamento dell’ambiente ormai diffuse a livello generale. Una lunghissima scia di diossina fumante che si sprigiona durante la combustione. Sarà ancora un’estate segnata da molte coincidenze, perché è stato appurato che nella maggior parte dei casi l’autocombustione non esiste. Roghi in decine di discariche autorizzate e abusive e di siti per lo stoccaggio dei rifiuti continuano ad andare fiamme. E quasi tutti incendi dolosi. Così le fiamme poche ore fa si sono via via alzate sinistre, costringendo al superlavoro Vigili del fuoco e Protezione civile.

“Negli ultimi anni si è perso il conto delle discariche andate a fuoco insieme a rifiuti e sterpagli bruciate – continuano a gridare i componenti del Comitato Bagali-Sabbuci-Baratti – Noi abbiamo denunciato i possibili pericoli e fatti accaduti in tutte le salse, a destra e a manca, mettendoli in fila e in ordine cronologico; il resto spetta alle forze dell’ordine e alle istituzioni preposte, investigatori e inquirenti”. La sensazione che si tratti di un disegno colposo è davvero assai forte; bruciando si nasconde meglio qualcosa che non si vuole che si trovi, ma soprattutto si evitano i costi, quindi aumenta il guadagno.

Concetto Alota

 

 

 

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