MICHELANGELO GIANSIRACUSA ELETTO PRESIDENTE DEL LIBERO CONSORZIO DI SIRACUSA. A ENNA VINCE CAPIZZI
È andato tutto come previsto, la matematica in parte ma le forze dell’inedita coalizione a sostegno per tutto il resto hanno sancito, come era nelle previsioni, il successo di Michele Giansiracusa come nuovo presidente del libero consorzio comunale di Siracusa.

A dodici anni dalla cancellazione delle province siciliane individuate dai governanti del tempo come un inutile carrozzone da eliminare e abbattere così i costi della politica, le stesse riemergono dalle proprie ceneri e si ricompongono sotto altro nome sostanzialmente com’erano prima: presidente, assessori e consiglieri.
Del resto non si poteva fare diversamente visto che le competenze delle province, strade, scuole, ambiente, non sono mai state trasferite ad altri enti e che in questi dodici anni si è andato avanti con commissariamenti, commissari e accumulo di debiti nei confronti dei fornitori i quali adesso confidano nella ricezione del rispettivo saldo.
A queste elezioni di secondo livello, ossia riservato solo a sindaci e consiglieri dei comuni della provincia di Siracusa, erano iscritti in 331. Non ha partecipato al voto il comune di Solarino in quanto il relativo consiglio comunale è decaduto lo scorso anno e dal 23 dicembre il comune risulta commissariato: i cittadini andranno al voto tra meno di un mese, esattamente il prossimo 25 e 26 maggio. L’affluenza è stata prossima al 100% con 325 consiglieri che hanno votato su un bacino di 331, in sostanza solo 6 assenti.
La vittoria del sindaco di Ferla, nonché capo di gabinetto del sindaco Italia, parte da lontano, visto l’esito del voto finale che conterebbe, dati ancora con ufficializzati, 214 schede con il suo nome contro le 34 raccolte dallo sfidante sindaco di Carlentini Giuseppe Stefio ed una percentuale che si aggira intorno al 65,8%.
A sostenerlo è stata infatti una coalizione trasversale in grado di far coesistere forze di centro sinistra con alcune componenti del centrodestra, sostanzialmente formata da Azione, Mpa, Dc, Lega e dal deputato regionale Carlo Auteri, autosospeso da FDI.
L’ esponente del Centrosinistra Stefio era invece espressione di Pd, M5S e Alleanza Verdi Sinistra.
A poco, inoltre, deve aver inciso la particolarità del sistema di valutazione delle schede che oltre all’ottenimento del maggior numero di preferenze associava un differente peso a ciascun elettore rispetto alla popolazione rappresentata.
In pratica il voto di un consigliere comunale di Siracusa ha fornito un contributo decisamente superiore a quello di un consigliere, ad esempio di Portopalo, che a livello di popolazione residente rappresenta una percentuale notevolmente inferiore risposta al suo collega aretuseo o di un comune come Augusta o Avola.
E questa differenza era stata riportata anche nel colore delle schede che appunto individuavano la fascia di popolazione a cui faceva riferimento l’elettore: viola per Siracusa, verde per Augusta ed Avola, rossa per Noto, Pachino, Lentini, Floridia, Rosolini, Carlentini, Melilli, Francofonte e Priolo Gargallo, grigia per Palazzolo Acreide, Solarino, e Canicattini Bagni, arancione per Portopalo, azzurra per Ferla, Cassaro, Buccheri e Buscemi.
Un voto che ha fatto emergere una frattura nel centrodestra siracusano con FDI e Forza Italia che hanno dato indicazioni di votare scheda bianca non avendo raggiunto un accordo unitario su un proprio candidato presidente. Circostanza che si è ripetuta anche in diverse altre province siciliane.
Non tornerebbero infatti le 74 schede bianche che farebbero sospettare la presenza di alcuni franchi tiratori nelle fila delle varie formazioni politiche.
Ultimato lo spoglio delle schede per il presidente si attende adesso l’esito ufficiale dello scrutinio per l’elezione dei 12 componenti del prossimo consiglio provinciale.
Qui il sistema di pesatura potrebbe fare la differenza. A quanto finora emerso sarebbero 8 i seggi conquistati dalla lista “Comuni al centro” collegata a Giansiracusa, che dunque potrebbe contare su una solida maggioranza in consiglio, 2 a Forza Italia, 1 a Fratelli d’Italia e 1 alla lista di centrosinistra L’alternativa.
Guardando infine alle altre province il centro sinistra si aggiudica la presidenza di Enna e Trapani, il centrodestra seppur in maniera risicata con il 50% delle preferenze quella di Ragusa, mentre ad Agrigento vince il sindaco di Aragona appoggiato da una strana alleanza formata da Forza Italia, da Grande Sicilia, ma anche da pezzi di Partito Democratico e Movimento 5 Stelle.
Sospeso, invece, lo scrutinio di Caltanissetta dove sembra sia comparsa una scheda di troppo: 27 e su 26 votanti ed inoltre si sarebbero registrate discrepanze nella colorazione della scheda spettante ad alcuni consiglieri. Nella 3 città metropolitane di Catania, Messina e Palermo il ruolo di presidente viene svolto dai sindaci dei rispettivi capoluoghi. In tali realtà si è votato solo la no