Un evento per tenere sempre vivo il ricordo di chi ha fatto la storia del basket in città. Si è svolto ieri alla palestra Akradina il 1° Memorial rag. Attilio Ortisi – “Piccole Stelle” , torneo minibasket categoria Aquilotti di 4vs4. E’ stato il primo torneo dedicato al compianto “padre della pallacanestro siracusana” Rag. Attilio Ortisi scomparso nel gennaio di quest’anno. Il memorial, fortemente voluto dal Presidente Padua e da tutto il consiglio direttivo della A.D. Polisportiva Aretusa, è stato ottimamente organizzato dal responsabile della società siracusana Fabrizio Pistritto e dall’istruttrice Mimma Pistidda.
Al torneo hanno partecipato la Virtus Augusta, Il Centro TT Giarre e il Basket Club Ragusa, squadre che nell’arco di tutto il pomeriggio hanno dato vita ad uno spettacolo di minibasket molto divertente e coinvolgente. Per la cronaca il torneo è stato vinto dai ragazzi dell’Aretusa che si sono aggiudicati il torneo vincendo tutti gli incontri. Al secondo posto la Virtus Augusta, terzo Il Centro TT Giarre e quarto il Basket Club Ragusa.
Al termine della manifestazione si è svolta la premiazione, presenti la famiglia Ortisi (Sandra la figlia e Ottavio il fratello), nonché Enzo Mollica consigliere regionale FIP che ha portato i saluti del presidente regionale e di tutto il consiglio. Premiate le squadre, l’arbitro Alex Di Mauro e Mimma Pistidda e Andrea Cocco in qualità di responsabili del tavolo della giuria.
Il presidente Padua dopo aver consegnato una targa ricordo alla famiglia del rag. Ortisi ha dato appuntamento alla prossima edizione del memorial 2015/2016.
“Il rag. Ortisi è sempre stata una presenza importante per tutti noi, era la prima persona che invitavamo per tutte le nostre manifestazioni o per le gare di campionato- ha dichiarato il presidente Peppe Padua- lo ricordo sempre sorridente e sereno, i suoi modi pacati e le sue parole mai fuori dalle righe sono state per me un esempio da seguire, ma è la sua voglia di dispensare piccoli consigli tecnici a tutti i giocatori che mi ha fatto capire quanto amasse il nostro sport, e quindi il minimo che potessimo fare era mantenere sempre vivo il suo ricordo e con esso la nostra storia”.