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Misteri al cimitero di Siracusa: le cappelle si “moltiplicano”, le salme spariscono e bare che finiscono tra i rifiuti

Il fatto –  I ladri che rubano i portafiori di rame. I loculi e le cappelle abbandonate, furti di fiori continui, allagamenti, degrado, incendi dolosi ai chioschi per la vendita di fiori, tentativo di truffe verso i cittadini con la promessa della realizzazione di cappelle a buon prezzo e tanto altro ancora. Succede al cimitero di Siracusa, ma il colmo si raggiunge quando una cittadina siracusana, che abita a Roma, si reca al cimitero a far visita in occasione della festa dei defunti ai propri cari nella cappella di famiglia e trova la serratura cambiata e i muri di colore diverso; ragiona e crede di aver sbagliato la tomba. Dopo aver girovagato nella zona, ritorna sui propri passi e capisce invece che la cappella è stata abusivamente restaurata e occupata e i resti dei defunti rimossi e depositati nell’ossario comune. In tutta la vicenda indaga la Procura di Siracusa che ha aperto un fascicolo assegnato al pm Grillo con il reato di profanazione sigilli e sequestro delle salme insistenti dentro la cappella contro ignoti. Il Comune dichiara di sconoscere tutta questa vicenda. Alcuni addetti parlano di un fatto che è avvenuto tra privati. Storiella che si potrebbe annodare con il ritrovamento dei resti delle bare tra i rifiuti al campo santo siracusano e di cui indagò il pm Musco. Insomma, al cimitero di Siracusa può succedere di tutto. Nel passato tante volte il campo santo è stato preso di mira dalla magistratura inquirente: nell’assegnazione di loculi con sfondo lo scambio di voti in cambio di voti, favoritismi sulla costruzione delle cappelle autorizzate dopo la fine dei lavori. Lavori in appalti in odore di connivenze e altro ancora. La Procura di Siracusa continua a pieno ritmo per chiarire questo ennesimo mistero al cimitero di Siracusa. In questa città con tanta storia e cultura, neanche i morti riescono a riposare in pace.

Concetto Alota

 

 

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