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Morte dell’architetto Calogero Rizzuto: la Procura è già al lavoro e i legali della famiglia: vogliamo solo la verità

Cronaca

Sulla morte dell’architetto Calogero Rizzuto, i pm della Procura di Siracusa sono già al lavoro; vogliono capire che cosa sia successo in quei giorni. Le indagini tendono a chiarire gli aspetti salienti nel racconto riportati nella lettera circostanziata con date e ora che l’onorevole Nello Dipasquale, amico della famiglia Rizzuto, in 14 marzo scorso ha inviato al Prefetto di Siracusa, quindi quando era ancora vivo. Saranno ascoltati i protagonisti di questa brutta vicenda ancora tutta da chiarire.

Per chiarezza di cronaca, sul decesso di Calogero Rizzuto, la direzione generale dell’Asp Siracusa, scrive:

“A seguito delle notizie diffuse dopo il decesso del dottore Calogero Rizzuto direttore del Parco Archeologico di Siracusa, la direzione generale dell’Asp di Siracusa dichiara:

“Le notizie improvvidamente diffuse su quest’ultimo decesso mi inducono ad intervenire per rassicurare la cittadinanza circa l’impegno dell’ASP di Siracusa, la quale sta profondendo ogni sforzo per fronteggiare l’emergenza epidemiologica in atto.
È stata approntata un’organizzazione accurata per l’accettazione ed il trattamento dei soggetti affetti da coronavirus che sino a questo momento sta dando prova di funzionare adeguatamente”.
“Purtroppo vi sono dei casi (sin ora per fortuna limitati) di soggetti rispetto ai quali non è possibile evitare l’esito infausto. Diventa cruciale, pertanto, da parte degli utenti, attenersi scrupolosamente alle indicazioni dei sanitari, ne è riprova quest’ultimo caso in cui sarebbe stato preferibile accettare il ricovero proposto nell’immediatezza dai sanitari in ragione della presenza di conclamati elementi di rischio.
Invito tutti a fare fronte comune, cittadini restando a casa attenendosi alle indicazioni dei medici e delle autorità, operatori sanitari continuando a lavorare con impegno, evitando di dare notizie parziali, fuorvianti e idonee a gettare ingiustificato allarme nella cittadinanza”.
“L’ASP di Siracusa, infine, esprime il proprio cordoglio alla famiglia del dottore Rizzuto e a quelle di tutti i deceduti a causa dell’epidemia di coronavirus”.

Sono i legali della famiglia dell’archietto Calogero Rizzuto, Avvocati Giovanni Giuca e Salvatore Trombatore, che in un comunicato stampa diffuso agli organi d’informazione, a loro dire, spinti solo dall’amore per la verità, scrivono a sua volta:

“Premettiamo che non amiamo celebrare i processi sui giornali, prima ancora che gli stessi siano stati espletati davanti agli organi di giustizia, ma dinanzi ad una notizia palesemente falsa occorre fare chiarezza”.

“Il rispetto dovuto ad una persona, ancora nel suo pieno vigore fisico e intellettuale, ci spinge a fare questa eccezione senza con questo emettere sentenze di condanna che non ci competono”.

“Non risponde al vero che, l’Arch. Rizzuto abbia rifiutato il ricovero, anzi è vero l’esatto contrario!”

“È stato rimandato a casa per ben due volte, nonostante i sintomi evidenti di un possibile avvenuto contagio! Testimoni qualificati diranno esattamente come sono andate le cose al Procuratore della Repubblica che sta seguendo il caso – incalzano i due legali. Aggiungiamo una sola cosa che può apparire polemica: L’architetto Rizzuto ebbe il primo contatto con la struttura sanitaria, preposta a fronteggiare l’epidemia da Coronavirus, il girono 4 Marzo attraverso il suo medico di base  che aveva presentato il “caso” (ben cinque giorni prima del primo tampone) e fu ritenuto inopportuno eseguire il Tampone, nonostante il permanere della febbre a 38°c; essa si era manifestata il 1° Marzo, e al sanitario responsabile fu data l’informazione del contatto, a Firenze, con i colleghi Coreani!

La motivazione fu: non rientra fra i “casi stretti” previsti dalle linee guida nazionali!”

“Ci chiediamo – continuano i due avvocati: Ancora non c’era il panico di questi giorni, valeva la pena fare un tampone! A parere della famiglia Si! Noi non sappiamo quale sarebbe stato l’esito, ma sicuramente la tempestività avrebbe giovato!”

“Ci permettiamo di aggiungere che i familiari, moglie e due figli, e lo stesso Rizzuto, sin da subito, si sono comportati con la consapevolezza e le precauzioni che lo stesso fosse come infetto”.

“Tutto ciò perché, opportunamente, consigliati dal medico di base”.

“Nessuna persona che ha avuto contatti con l’Arch. Rizzuto è risultata positiva al Coronavirus”.

“Neanche la moglie (negativa a due Tamponi già eseguiti), l’unica ad aver convissuto da sempre col marito!”

“Comportamento encomiabile, esemplare che ha evitato una vera e propria epidemia alla comunità locale”

“Questo dimostra che il buon senso, spesso, vale più di tanti accertamenti diagnostici.

La cosa triste è che Calogero non c’è più!  

A stretto giro, anche l’onorevole Nello Dipasquale interviene sulle dichiarazioni del manager dell’Asp di Siracusa: “Ficarra replica in maniera aberrante a notizie che definisce improvvide, sul decesso dell’arch. Rizzuto”.

“Enorme perplessità suscita la replica del Direttore Generale dell’ASP di Siracusa, Ficarra per alcune notizie di stampa, diffuse  dopo il decesso del dottore Calogero Rizzuto direttore del Parco Archeologico di Siracusa, che definisce improvvide.”

Lo afferma l’on.le Nello Dipasquale, deputato del Partito Democratico all’ARS e segretario dell’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea Regionale Siciliana.

“Il manager sarebbe intervenuto per rassicurare la cittadinanza circa l’impegno dell’ASP di Siracusa per fronteggiare l’emergenza epidemiologica in atto. Di fatto, invece, con alcune sue dichiarazioni, vanifica il suo intento.

Dice che è stata approntata un’organizzazione accurata per l’accettazione ed il trattamento dei soggetti affetti da coronavirus che sino a questo momento sta dando prova di funzionare adeguatamente”.

“Ma, inopinatamente, afferma che l’architetto Rizzuto avrebbe rifiutato il ricovero al primo contatto con la struttura sanitaria siracusana, cosa non vera ma che lascerebbe un’ombra pesantissima sulla sanità guidata da Ficarra perché sarebbe inconcepibile se, ancorché rifiutato il ricovero, in presenza di conclamati elementi di rischio, il paziente fosse stato lasciato libero di andarsene senza adottare le misure per casi di tale gravità”.

“Replica aberrante quella di Ficarra che cerca di trovare nel rifiuto del ricovero, tutto da dimostrare, le cause del decesso del paziente, forse dovute anche ai ritardi per gli esiti dei tamponi o ulteriori accertamenti.

Dichiarazioni, conclude l’onorevole Dipasquale, che impongono serie riflessioni sull’approccio dell’ASP di Siracusa alla delicata emergenza in atto.”

C.A.

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