L'Opinione

Il naufragio delle politiche smart

La coerenza in politica è cosa rara. Ma quando si amministra una città, almeno una idea di fondo tornerebbe utile averla e mantenerla negli anni. A meno di non ammettere di muoversi a casaccio. Eufemisticamente direi che l’assessore Francesco Italia non ha a cuore i siracusani.

Le tanto sbandierate politiche smart naufragano mestamente sotto un albero di Natale oggettivamente brutto e costoso (15.342 euro) e un Capodanno che prima era a costo zero, strombazzato come un grande successo in conferenza stampa nel dicembre del 2015 (“non costa nulla alle tasche dei siracusani”, si vantava Italia) e che diventa improvvisamente costoso nel 2017, ultimo Capodanno di questa giunta. Il Comune adesso paga, con soldi dei siracusani miracolosamente recuperati. Prima non c’erano, adesso ci sono. Peccato non funzioni allo stesso modo per le strade o per i servizi….

E’ curioso vedere come fino al 14 dicembre, in una determina dirigenziale delle Politiche Valorizzazione Territorio sul Capodanno, viene confermato che “l’amministrazione quest’anno per cause contingenti è impossibilitata a promuovere l’iniziativa” e chiede l’aiuto di sponsor privati. Poi, pochi giorni dopo, visto il flop della manifestazione di interesse smart (una sola proposta presentata e poi ritirata), si mette in moto una macchina pubblica che trova e sposta migliaia di euro dei siracusani. Come se non fossero bastati gli oltre 15.000 euro per l’albero di piazza Duomo ed i 6.000 per l’albero tortile in viale Tisia. Adesso si spende per Capodanno non più a costo zero. Si ma quanto? Ancora non è dato saperlo, in questa imbarazzante inversione ad U compiuta da Francesco Italia.

Visto che ci si è sempre mossi con bandi pubblici e l’amministrazione si è vantata sempre della sua trasparenza, perchè non ha ritenuto di procedere con una manifestazione di interesse, anche ad inviti, pure questa volta? Per quale motivo abbandona d’improvviso quella strada per spendere una somma considerevole?

Come lo scorso anno, poi, sotto le feste spuntano gli spettacoli al Teatro Comunale. Il Comune che ne è proprietario, cosa ci mette e cosa ci guadagna? E’ tollerabile che vivacchi solo su percentuali sugli spettacoli a beneficio dei privati che gestiscono anche l’attività teatrale? Sarebbe interessante anche rendicontare quanto incassato sin qui con convegni e spettacoli e se cortesemente potesse mostrare quanto è stato versato dai privati nelle casse comunali in base agli accordi che hanno preso e francamente poco lungimiranti visto che non c’è stata volontà politica di predisporre un modello di gestione per il teatro, concesso ai privati per le visite ed agli stessi privati per gli spettacoli.

Quanto al recente affido di tre edifici comunali, sempre a privati, i canoni sono risibili. Ad esempio, per Palazzo Montalto Meno di 10.000 euro l’anno, quindi circa 700 euro al mese. Un palazzo storico nel cuore di Ortigia concesso ai privati come fosse un appartamento ammobiliato a Santa Panagia. Non servono commenti.

Francesco Midolo

responsabile Lega

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