Se te lo fossi perso

Noto, i capigruppo dicono no alla seduta aperta di Consiglio Comunale

Nulla di fatto a Palazzo Ducezio. La richiesta di convocazione urgente del Consiglio Comunale in seduta aperta, in merito alle vicende legate alla lista Patto per Noto e la conseguente autosospensione del consigliere Cultrera, presentata dai consiglieri della Coalizione Bene Comune, è stata respinta. Questo l’esito della conferenza dei capigruppo convocata stamane alle 10.30 e dalla cui votazione sul punto si è registrato il seguente esito: due i favorevoli (Ferrero e Rosa, che con Pintaldi avevano firmato la richiesta la scorsa settimana), due gli astenuti (Pennavaria e Rizza), cinque i no 
(Campisi, Cutrali, Guastella, Mollica e Valvo). Come spiegato nella richiesta protocollata lo scorso 13 settembre  dai consiglieri comunali firmatari Pietro Rosa, Gianfranco Pintaldi e Giovanni Ferrero: “per discutere ed argomentare sul seguente ordine del giorno: Presunti brogli elettorali riguardanti le elezioni amministrative2016. Poichè assolutamente necessario che si concluda l’adunanza con l’approvazione o la stesura di un documento, mozione o ordine del giorno che possa fungere da atto di indirizzo dello stesso Consiglio Comunale il quale, ora più che mai, ha il dovere civico, polito e morale di dare alla cittadinanza una chiara immagine di trasparenza, chiarire la propria posizione sulla vicenda”. Il giorno successivo ci fu anche la conferenza stampa di Corrado Figura, leader della coalizione Bene Comune, rappresentata all’interno del civico consesso dai tre consiglieri, con la quale si ribadì il senso di questa richiesta evitando “processi di piazza, ma desiderando chiarezza e ribadendo di non accettare assolutamente posizioni di comodo, congedi/autosospensioni, tentativi di rinviare o evitare una pubblica e chiara dichiarazione di estraneità ai fatti, richiamando alle proprie responsabilità, ai propri obblighi civili ed istituzionali il Consiglio Comunale e l’Amministrazione”. Ma ciò non avverrà perché, come da esito di votazione il civico consesso con quest’ordine del giorno non si farà. “Dalla conferenza dei capigruppo di questa mattina emerge un dato penso incontestabile: il rifiuto al confronto con la città da parte delle forze di maggioranza e dell’amministrazione – ha dichiarato il Consigliere Pietro Rosa alla fine della conferenza-. Inconsistente, maldestro e improvvisato si considera il documento con cui si sono presentati i capigruppo di maggioranza, smontato seduta stante nei suoi contenuti, che anziché essere tesi verso una presa di posizione sul caso, si sono limitati, mi si scusi il gioco di parole, a fare l’opposizione alla chiara e netta posizione della nostra coalizione: consiglio comunale aperto finalizzato all’approvazione di una mozione non preclusa a nulla e capace di ristabilire il dovuto senso di fiducia nelle istituzioni ai cittadini. È apparso inoltre bizzarro constatare che gran parte delle energie, inutilmente messe in campo dai capogruppo consiliari di maggioranza, non abbiano centrato il nocciolo della questione e siano state tese a giustificare la legittimità delle amministrative 2016. È evidente che le forze di maggioranza siano particolarmente sensibili all’argomento, così come è chiaro che l’attuale amministrazione sia stata ed è ancora compagna di viaggio della lista Patto per Noto, determinante ai fini della distribuzione del premio di maggioranza e delle stesse amministrative. Non c’è dubbio che ad oggi Patto per Noto esprima una indiscussa forza politica di maggioranza all’interno di Palazzo Ducezio. Per il resto, negato il diritto di parola a cittadini e movimenti, non rimane che farsi domande e darsi risposte che purtroppo ancora una volta non hanno trovato  in questa maggioranza consiliare e nell’amministrazione validi interlocutori”. Così commenta a caldo il consigliere comunale, capogruppo di Noto Movimento Popolare, Pietro Rosa. Sulla stessa scia il collega Giovanni Ferrero, capogruppo di Noto 3.0: “Ancora una volta questa amministrazione ci ha dimostrato di essere incapace di mettersi in gioco, e non è la prima volta. Ormai ci siamo abituati, insieme ai nostri concittadini”.
Emanuela Volcan

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