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Noto,  inaugurata la mostra “La luce dell’onestà” e firma sul protocollo per una campagna di scavi a Noto Antica

Sequestro del 20 febbraio 1978, oggetti rinvenuti in uno studio professionale di Siracusa; sequestro del 15 dicembre 1984; sequestro del 29 gennaio 1976. Questi sono solo alcuni degli esempi dell’intensa attività della Guardia di Finanza di Siracusa che successivamente consegnò gli oggetti alla Soprintendenza per cercare di restituire ad ognuno di essi quella identità storica che avrebbero meritato. E da oggi, e sino al 12 marzo, la sala Gan dell’ex Convitto Ragusa ospiterà l’esposizione di circa 100 pezzi con il racconto del recupero e la descrizione, quella possibile, degli oggetti e della loro collocazione nel tempo e nei luoghi. “Una nuova occasione per rimarcare la collaborazione in atto tra la Sovrintendenza di Siracusa e il Comune di Noto” il Sindaco Corrado Bonfanti ha così aperto la mattinata nei suoi saluti “Questa mostra di grande importanza storica ci dà occasione di sottolineare il valore della legalità che questi reperti significano, sottratti dapprima all’improvvisazione del privato e poi al rischio dell’oblio.  Un momento di riflessione per le nuove generazioni sull’importanza di vivere in un territorio così ricco di storia”. Nella sala conferenze del Convitto stamane erano presenti rappresentanti delle Forze dell’Ordine, perché insieme si deve lavorare in un territorio per la tutela e la salvaguardia del Patrimonio storico culturale, autorità politiche e civili, il Dirigente Scolastico Concetto Veneziano e tre classi dell’Istituto Matteo Raeli. A prendere la parola dopo il Sindaco è stato il
Colonnello Antonino Spampinato: “Queste opere hanno una luce: lo sforzo profuso per il rispetto della legalità e dell’onestà.  Noi come Guardia di Finanza siamo solo un piccolo tassello in questo processo virtuoso e ci rivolgiamo ai giovani perché diano sostegno e continuità”. Destinatari fortemente voluti anche dalla Soprintendente di Siracusa Rosalba Panvini: “Nella scia di quanto affermato dal colonnello Spampinato, questa mostra ha un grande valore didattico, è rivolta ai giovani, coloro i quali ricevono in consegna il testimone del nostro operato. Quando mi sono insediata nel 2015 ebbi subito un incontro con le forze dell’ordine e mi è venuto questo lampo in riferimento a questo piccolo tesoro che veniva custodito ma non mostrato, reperti che mai nessuno aveva visto. Nello stesso 2015, in dicembre, inaugurammo l’esposizione a Siracusa e poi diventò itinerante e l’anno scorso è stata a Palazzolo e Canicattini Bagni ed oggi sono molto felice di aprirla anche a Noto. Questi reperti, ceramiche, bronzi e monete, hanno uno straordinario valore archeologico ma non sapremo mai da quale sito siano state prelevate; possiamo soltanto dire che provengono da necrepoli perché la maggior parte sono corredi funerari. Così invito gli studenti, i loro docenti a promuovere delle azioni di studio e di ricerca, per contribuire e dare un senso al grande lavoro che viene perseguito dalle forze dell’ordine”. Poi sono stati citati tutti coloro i quali hanno contribuito all’allestimento della mostra, dal coordinamento scientifico di Andrea Patané, dagli archeologici ai restauratori, dai fotografi a coloro i quali si sono occupati della grafica e delle teche espositive. Profondamente legato all’opera di conoscenza e recupero storico-scientifico del grande patrimonio di questa città stamane si è consumato un nuovo importante atto la firma sul protocollo di intesa tra il Comune di Noto, la Soprintendenza di Siracusa, le Università di Napoli “Federico II” e di Catania, Dipartimentp SDS di Siracusa, e ISVNA. Si tratta di un accordo operativo per la realizzazione di uno scavo-scuola di cinque anni a Noto Antica (Parco archeologico dell’Alveria). “Il progetto riveste rilevante importanza perché dai risultati che verranno conseguiti deriverà un notevole ampliamento delle conoscenze sul sito archeologico – ha affermato il Sindaco-. Noto Antica oggi è finalmente acquisito, tutto, al demanio comunale”. Azione questa riconosciuta alle continue e costanti sollecitazioni dell’Isvna, presente stamane il Presidente Francesco Balsamo: “Ritengo che possiamo dare un valido contributo, come Istituto, per l’attuazione del progetto grazie ai nostri studi ed alle nostre conoscenze, al materiale fotografico ed altro; prime fra tutte le risorse umane”.

Emanuela Volcan

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