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Noto, inchiesta brogli: il Pd chiede le dimissioni di Cultrera e Pennavaria

La settimana che si avvia a concludersi è iniziata a Noto con una deflagrazione i cui effetti non sono ancora ben visibili. Pubblicata su LaSpia.it, in esclusiva, la notizia riguardante le indagini, ancora in corso, sulle firme atte alla presentazione, alle scorse elezioni amministrative, della lista Patto per Noto, nell’articolo a firma di Paolo Borrometi. I capi d’imputazione ipotizzati, qualora si appurasse che le firme non sono autentiche, sarebbero “Falso ideologico e turbamento del regolare svolgimento delle elezioni”, a carico del consigliere comunale Corrado Cultrera che ha certificato la sottoscrizione delle firme indispensabili per la presentazione della lista. Un terremoto insomma, non soltanto perché il fatto sarebbe grave in linea di principio ma anche per l’esito che le elezioni, nei fatti, hanno avuto. La lista Patto per Noto, infatti, ha espresso la figura più importante dell’organo cittadino il Presidente del Consiglio Comunale, Veronica Pennavaria che ha ottenuto una messe di voti.
E’ abbastanza chiaro, però, che se alla base del tutto si accerti un atto illegale, la validità stessa della presenza di questa lista, della forza impressa nella elezione del Sindaco che appoggiava, il rieletto Corrado Bonfanti, e dei successivi atti crolla come un castello di sabbia sotto le prime piogge di settembre. Al diffondersi della notizia, ed in attesa di posizioni ufficiali che vengano fuori da Palazzo di Città, riceviamo e rendiamo noto il comunicato del capogruppo consiliare del Pd, partito di maggioranza, Paola Terranova, esponente dell’Area Dem : “A seguito delle recenti notizie giornalistiche, da cui sono emerse gravi accuse nei confronti del consigliere Corrado Cultrera, per brogli elettorali ed in relazione alla raccolta di firme false per la presentazione della lista Patto per Noto, di peso tale da offuscare la credibilità e l’immagine dell’intero consiglio comunale nei confronti dell’opinione pubblica, il PD – ferma restando la presunzione di non colpevolezza fino all’emissione di una sentenza penale di condanna – ha chiesto, in seno alla riunione di maggioranza consiliare le dimissioni del Cultrera e quella della moglie Pennavaria, nella qualità di Presidente del Consiglio, che pur non essendo destinataria di alcun avviso di garanzia, ha tuttavia beneficiato dei voti della stessa lista Patto per Noto, oggi incriminata. Il PD, considerando la legalità e la trasparenza valori inderogabili per una buona e sana politica – ha ritenuto che allo stato dei fatti fosse opportuno ricevere dagli interessati un passo indietro per garantire la massima serenità, trasparenza e unità nei lavori del consiglio comunale, nelle more che la Giustizia, verso la quale si nutre la massima fiducia, faccia il suo corso. Avendo in seguito constatato nel Cultrera la volontà di assumere una posizione prudenziale autosospendendosi dalle sue funzioni, si prende atto oggi di tale intento restando in attesa di ulteriori sviluppi giudiziali”. Dunque ci sarà questa autosospensione, come annunciato nel comunicato del Pd, ma soltanto del consigliere Cultrera, in attesa di conoscere l’esito delle indagini. Firme false o firme vere? Colpevole o innocente? Intanto una posizione è stata assunta dal Pd, partito che ha un proprio esponente anche all’interno della Giunta, dunque con un peso specifico non indifferente, e che ha palesato le proprie idee all’esterno di Palazzo di Città, il primo tra gli esponenti della maggioranza. E lo ha fatto attraverso questa nota firmata da Paola Terranova Capogruppo consiliare del Pd ed appartenente all’Area Dem.
Emanuela Volcan  

 

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