Politica

Noto, la lettera di Raudino: “Tutelo la mia coerenza”

A Noto il clima elettorale si fa rovente. In questi giorni si discute delle dimissioni da voce sindaco di Cettina Raudino. Qui di seguito, pubblichiamo il testo integrale della sua lettera di dimissioni, recapitata al sindaco Bonfanti.

Ho lavorato in questa Amministrazione anteponendo sempre il Bene della città a qualunque interesse personale o di parte, onorando l’alto ruolo che mi è stato riconosciuto con impegno costante, dedizione appassionata e umiltà. Ho risposto ad una vocazione forte cercando di dimostrarmi all’altezza della fiducia che, Chi oggi la rappresenta, ha riposto in me ed in cui ho trovato un brillante esempio di amministratore impegnato, preparato e dotato di forte senso del dovere.

Ho condiviso un progetto che incarnava, ai miei occhi, un’ importante svolta nella storia delle legislature di Noto credendo che la via del cambiamento della politica e della sua classe dirigente fosse un percorso finalmente intrapreso perché attivava realmente energie nel custodire la legalità, la correttezza delle procedure amministrative, una prassi che comincia a svincolare le istituzioni dal clientelismo e da una concezione del potere distorta perché nega, nei fatti, la funzione della politica esclusivamente come servizio disinteressato alla comunità. Ho dato il mio contributo ad un settore amministrativo, quello della Cultura che per la nostra Città è perno identitario sociale e reale motore di progresso morale e materiale. L’esperienza fatta in questi anni mi porta a rilevare che questo ambito nel nostro Comune necessita di maggiori cure e strutturazione adeguata per renderlo pienamente efficiente e produttivo.

Il mio ruolo inizialmente tecnico si è poi connotato politicamente con il passaggio al Partito Democratico di cui per qualche mese sono stata esponente in Giunta. Senza nulla addebitare alle persone, la cui correttezza non deve essere affatto adombrata da questo mio gesto, la tutela della mia coerenza e la divergenza rispetto ad un percorso interno al PD del quale, quindi oggi non posso più essere esponente, mi vedono costretta a rassegnare non senza grande dispiacere e amarezza, nelle Sue mani le mie deleghe di Vicesindaco  e Assessore alla Cultura, UNESCO, Pubblica Istruzione, Università, Pari Opportunità e Legalità.

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