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Noto, l’inverno artistico con Indaco, Modica e Rapisarda

L’intero centro storico come una grande galleria d’arte dove ogni luogo è pronto a regalare emozioni e nuove esperienze. Edifici dalla bellezza unica aperti e fruibili, in modo gratuito, che per oltre un mese hanno ospitato pittori, scultori, fotografi dai linguaggi e dalla tecniche molto diversi gli uni dagli altri. La risposta dei visitatori è stata importante, soprattutto nelle festività natalizie le sale, suepriori ed inferiori, del Convitto delle Arti, i Bassi di Palazzo Ducezio, quelli di Palazzo Nicolaci, il Museo di Santa ChiaraPalazzo Impellizzeri, Sala Gagliardi di Palazzo Trigona di Cannicarao, Sala Dante del Teatro “Tina Di Lorenzo” sono state sempre piene.

Lo stupore e la meraviglia nel trovare a Noto un’offerta di mostre così ampia e gratuita non ha lasciato indifferente, esaltando quella volontà per cui l’arte possa essere alla portata di tutti. Una scelta condotta con pervicacia dall’Assessore alla Cultura del Comune di Noto, Frankie Terranova coadiuvato dall’Assessore al Turismo Giusy Solerte, con la consulenza artistica di Vincenzo Medica per Studio Barnum contemporaryche ha di fatto ripagato ogni sforzo e che non si è fermata.

Nelle sale superiori del Convitto della Arti è sempre aperta al pubblico, e lo sarà sino al 28 febbraio 2018, l‘Antologica 1958-2017 di Enzo Indaco, con apertura pomeridiana dal lunedì al giovedì a cui si aggiungono le mattine dal venerdì alla domenica. L’artista etneo sta riscuotendo anche a Noto tanti consensi ed il percorso artistico, così vario, dei suoi sessant’anni di attività interessa e colpisce molto i visitatori che non mancano di fare tante domande e commentare. “Enzo Indaco dai suoi primi anni di attività rappresenta una figura di riferimento nel panorama artistico nazionale, essendo uno dei protagonisti di quei movimenti che hanno segnato una drastica rottura con il concetto stesso di arte”. Scrive di lui Ornella Fazzina, critico d’arte.

Nei Bassi di Palazzo Nicolaci è in corso la nuova esperienza artistica di Mario Rapisarda con la sua mostra/laboratorio Panta Rei, anche in questo caso l’esposizione sarà visitabile sino al 28 febbraio 2018.

Ha stupito ed incantato, meravigliato ed emozionato, con i suoi grandi occhi chiari che quasi saltavano fuori dalla tela, Fabio Modica ed il suo Colour Code, organizzato in partenariato con la Galleria Arionte Arte Contemporanea di Catania, si faranno ricordare per molto tempo. La sua arte costituita da volti mosaicati di grande formato e colpiti da una luce caravaggesca, si perfeziona nella tecnica ad olio, ma l’espressione di Modica trova ulteriori veicoli negli acrilici, i gessetti, gli acquerelli e, soprattutto, in tecniche miste sperimentali ed innovative; si ispira, comunque, allo stile classico rinascimentale con occasionali riferimenti alla mitologia greca e latina.

La mostra nei Bassi del Convitto delle Arti, esordio assoluto per l’artista etneo a Noto, si è conclusa a metà gennaio, non la presenza di Modica nella nostra città. Ben 14 tele sono, infatti, esposte, sino al 28 febbraio 2018, allo Studio Barnum contemporary, l’unica Galleria d’arte nel centro storico di Noto dal 2000.

Emanuela Volcan

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