Noto, matinée al “Tina Di Lorenzo” per i ragazzi delle scuole cittadine
Singolare anteprima ieri mattina al Teatro di Noto per “Il barbiere di Siviglia”, non solo opera d’esordio della stagione lirica al Tina Di Lorenzo, con la direzione artistica del maestro Marcello Giordani, ma anche interessante esperimento con i ragazzi della primaria e secondaria di primo grado. Grazie ad alcuni espedienti volti a coinvolgere in ogni momento i ragazzi presenti tra platea e pacchetti, invitandoli spesso e sovente anche alla partecipazione diretta, l’opera di Rossini ha così avuto, proprio ieri mattina, il battesimo al Teatro netino e adesso, per i fortunati che hanno già acquistato il biglietto e per quanti lo faranno nelle prossime ore (invitiamo alla celerità visto che stanno per esaurirsi, n.d.r.), l’appuntamento è domani, domenica 17 gennaio, alle ore 18. Nel pieno rispetto di Rossini sarà, però, un unicum grazie alla straordinaria partecipazione di Marcello Giordani e Tuccio Musumeci. Sul palco anche l’Orchestra filarmonica Yap diretta dal maestro Antonino Manuli, il coro lirico siciliano diretto dal maestro Francesco Costa e i vari interpreti: Gabriele Nanì (Figaro), Leyla Martinucci (Rosina), Gianluca Bocchino (Conte d’Almaviva), Gian Luca Tumino (Don Bartolo), Matteo Ferretti (Don Basilio), Marco Zarbano (Fiorello), Noemi Muschetti (Berta). E per rinfrescare la memoria “Il barbiere di Siviglia” è un’opera di Gioachino Rossini su libretto di Cesare Sterbini, tratto dalla commedia omonima di Beaumarchais. La prima fu un fiasco, riscattato immediatamente dal successo delle repliche, così l’opera di Rossini finì presto per oscurare il precedente lavoro di Giovanni Paisiello, divenendo una delle più rappresentate e probabilmente la più celebre del compositore pesarese. Divertente, ironica, gioiosa, ricca di colpi di scena, è composta da due gli atti: nel primo si narra dell’amore che il Conte d’Almaviva prova per la bella Rosina, che abita nella casa del suo anziano tutore, don Bartolo, a sua volta segretamente intenzionato a sposarla. Il Conte chiede a Figaro, barbiere nonché “factotum della città”, di aiutarlo a conquistare il cuore della ragazza, alla quale si è presentato sotto il falso nome di Lindoro. Figaro consiglia al Conte di cambiare personalità e fingersi un giovane soldato ubriaco, cui Rosina si dimostra presto interessata grazie anche ad una bella serenata cantata sotto le finestre della casa del tutore. Atto II: Don Bartolo comincia a sospettare per quanto riguarda la vera identità del giovane soldato Lindoro. Giunge il sedicente maestro di musica don Alonso (in realtà sempre il Conte, celato sotto un nuovo travestimento), che afferma di essere stato inviato da Don Basilio, rimasto a casa febbricitante, a sostituirlo nella lezione di canto per Rosina. Per guadagnare la fiducia del tutore, il finto Don Alonso gli mostra il biglietto che Rosina gli aveva mandato. Come finirà? L’amore trionferà su equivoci e sotterfugi? Con la regia di Davide Garattini domani sera lo scopriremo.
Emanuela Volcan