Cultura

Noto, presentato il libro di Fabio Granata “Meglio un giorno”

Intenso pomeriggio nel Salone delle Feste di Palazzo Nicolaci, in occasione della presentazione del libro “Meglio un Giorno” La destra antimafia e la bandiera di Paolo Borsellino, scritto da Fabio Granata politico siciliano attualmente Coordinatore Nazionale di “Green Italia” e Direttore del Distretto turistico del Sud Est. Onori di casa e promotrice della serata il Vice Sindaco Cettina Raudino, Assessore alla Cultura, che ha portato i saluti del Sindaco Corrado Bonfanti impegnato al Subinitaly a Roma dove è stato presentato in anteprima il Museo del Mare di Calabernardo. Con l’incipit del libro che riporta un pensiero di Franco Cassano proprio il vice Sindaco inizia il pomeriggio, un breve assaggio di contenuti, fatti e pensieri dell’autore, accompagnato per l’occasione da Fulvia Toscano, professoressa di Lettere, Direttrice di Naxos legge. “Entrambi, pur non essendo concittadini, sono stati e sono molto vicini alla nostra Città, condividendone spesso percorsi di sviluppo culturale. Travalicando schemi e divisioni dettate da posizioni politiche si ragiona più su come e cosa è di preminente interesse per chi fa politica. E sono molto contenta che oggi la platea sia davvero variegata. La tematica di “Meglio un giorno” è molto significativa e costituisce un’occasione importante per attestare stima all’autore, al di là, come dicevo, degli schieramenti politici, in nome di battaglie condivise. E leggendo il libro la prima curiosità è stata la motivazione che ha spinto a scriverlo”. Si è poi entrati nel cuore di “Meglio un giorno” innanzitutto con la presentazione di Fulvia Toscana: “La ritengo un’opera necessaria per chi non ha mai saputo leggere all’interno del nostro mondo, e concordo, ed a maggior ragione in questa occasione, sul concetto di superamento degli schieramenti in politica. Fabio Granata è un militante della bellezza ed in questo libro spiega anche il suo percorso dal fallimento di Futuro e Liberta, dai fatti storici; in questo libro si parla di un modo di stare al mondo. “Meglio un giorno” può essere letto a due livelli: la storia e la politica; e dimostra come gli uomini con la schiena dritta si incontrano in un ambiente metastorico. Si parte dalle battaglie antimafia iniziate e condotte da Mussolini per giungere a giorni più vicini a noi e dove nessuno ha mai raccontato sul serio di questa lotta posta in essere dalla destra; quella destra che non si deve far legittimare da nessuno”. La parola, infine, allo scrittore Fabio Granata. “Sono molto felice di presentare questo libro qui a Noto. Io sono cresciuto con il mito di Pio La Torre, dalla sua azione nel togliere la “roba” alla mafia come unica strada percorribile per condurre una battaglia efficace. Nel titolo ho utilizzato lo slogan scandito da noi il giorno dei funerali degli uomini della scorta del Giudice perchè il cuore del libro è il desiderio di verità e giustizia,mai raggiunta, sulla strage di via D’Amelio. Tante troppe cose rimaste senza risposta: perchè sotto casa della madre non fu mai messo il divieto di rimozione; dove è finita l’agenda di Borsellino? Suo figlio Manfredi mi ha proprio parlato di un chiaro tentativo di depistaggio. E il processo? Una farsa”. Non usa mezzi termini Fabio Granata e nel raccontare il suo libro sembra quasi che riviva quei momenti, anche personali, di partito: “Ricordo perfettamente la partecipazione di Paolo Borsellino alla festa del Fronte della Gioventù, l’unica festa politica a cui abbia mai partecipato. Insomma in filigrana c’è la storia della mia generazione”. E chiude il suo intervento con un pensiero ancora sull’ispiratore del libro: “Paolo Borsellino è realmente un eroe civile, perchè si è caricato sulle spalle il peso della conoscenza”. Dal pubblico, infine, il contributo di Paolo Tiralongo che ha voluto testimoniare la vicinanza e la ferma convinzionde di Fabio Granata nelle lotte a tutela del territorio, quella contro le trivelle. “È stato l’unico esponente politico che si è messo subito a disposizione, con i fatti e in prima fila per un obiettivo condiviso e non per appartenenze”.

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