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Noto, quando la politica non va in vacanza

Seduta consiliare pre-ferragostana che ha assolto ad alcuni adempimenti ma che s’è arenata sul punto 3 ovvero l’approvazione del progetto esecutivo d’intervento previsto dal programma “P.R.S.S.T. AKRAI” in variante al Piano regolatore generale, per la costruzione di una struttura da adibire a sala multimediale polifunzionale da costruire in contrada Cipolla S.S. 115 al chilometro 360. Prima di giungere a questo argomento i 15 consiglieri presenti hanno approvato il primo ed il secondo punto, lettura e verbali delle sedute precedenti e l’Istituzione della consulta comunale degli studenti universitari del Comune di Noto. Ma su quest’ultimo tema occorre registrare alcuni interventi atti a sollevare un paio di questioni, meritorie d’approfondimento. In aula erano presenti anche il primo cittadino, Corrado Bonfanti, e l’Assessore al Welfare, Corrado Leone. Primo intervento quello del consigliere comunale di opposizione, Salvo Veneziano: “Va bene l’istituzione di consulte di ogni genere, ma la risposta amministrativa alla città non si può limitare a questo. A cosa serve creare carrozzoni che nessun problema risolvono? A che serve avere le consulte per i diritti dell’infanzia se non si mette il garante in condizione di agire, se ai fanciulli si nega la possibilità di fruire dei parchi della città, abbandonati a se stessi, se i nostri ragazzi non possono fruire di una mensa scolastica degna di questo nome? A che serve istituire la consulta delle famiglie se poi le famiglie non possono fruire più di un posto di ristoro e di ritrovo come la villa comunale, ormai inibita alla fruizione della comunità, perché trasformata in luogo di degrado? A cosa serve la consulta degli studenti universitari se  la mobilità interna ed esterna è inadeguata? Stessa cosa dicasi di agenda 21, sulla carta strumento di “ascolto” ed occasione di reperimento di fondi, nella realtà il nulla. Tutti atti simbolici che tendono a coprire l’incapacità a fare”. Subito dopo a prendere la parola era il consigliere, sempre d ‘opposizione, Giuseppe Bosco: “Voterò favorevolmente ma anche io vorrei evidenziare come sul tema alcune cose non funzionano. E per migliorare l’efficenza di questi organi sarebbe opportuno un coinvolgimento preventivo e magari delegare un assessore, di modo che ci possa essere una reale compartecipazione. Se ci si accorge che la consulta, qualsiasi essa sia, non funziona, occorre intervenire”. Gli interventi si spostavano poi dall’altra parte dell’aula, grazie ai consiglieri Aldo Tiralongo e Salvatore Valvo. Il primo puntualizzava: “Io dalla Consulta mi aspetto di più che semplici segnalazioni. Io gli darei un ruolo più importante, perche al cospetto di un’Amministrazione attenta il ruolo della Consulta è quello di entrare più in profondità ai problemi”. Il consigliere Valvo ne sottolineava l’importanza e poi precisava sulla questione “registro delle unioni civili”, tirata in ballo dal collega Veneziano: “La consulta rappresenta uno degli elementi di democrazia partecipativa. Faccio parte della prima commissione e spesso abbiamo affrontato questo argomento; ho sempre evidenziato quanto mi stia a cuore perchè composta dai giovani. Sull’argomento registro delle unioni civili, affermo con forza la grande valenza della sua costituzione nella nostra Città. Se ci sono state delle difficoltà per chi è andato ad iscriversi, o semplicemente ad avere chiarimenti negli uffici preposti, dobbiamo eliminarle istruendo gli impiegati, al fine di dare corretta assistenza all’utente”. Chiusa questa parentesi si andava al voto sulla Consulta degli studenti universitari, la cui istituzione è stata approvata all’unanimità dei presenti, 15 si. E si arrivava al punto tre, quello descritto all’inizio, chiedeva e predeva la parola Il Sindaco, che dopo una lunga ma necessaria premessa per giungere al nocciolo, formalizzava la proposta di posticipare la discussione ad altro consiglio comunale. Cosa a suo dire necessaria perchè tra i compiti del Civico Consesso c’è quello di stabilire la tempistica, aspetto questo strettamente legato con la disponibilità economica non ancora ben delineata. “Per realizzare questa opera ci vogliono 5 milioni di euro, – afferma il Sindaco Corrado Bonfanti, carte alla mano-. Ci vuole, dunque, un minimo di buonsenso per comprendere come la scelta sia dettata dall’aspetto finanziario”. Con gli interventi di Bosco e Veneziano l’argomento veniva mandato in archivio, il punto all’ordine del giorno ritirato ma presto dovrà essere ripreso. A questo punto, e non è la prima volta, l’opposizione abbandonava l’aula in blocco, senza minare la validità della seduta che proseguiva con i tre debiti fuori bilancio: architetto Maria Rita Acciardi ( per il saldo della prestazione di componente della Commissione di collaudo per il progetto dei lavori di restauro, ristrutturazione e consolidamento del palazzo S. Alfano di Noto) approvato all’unanimità. Secondo debito in favore dell’Impresa Punto Pulizie di Ornella Morgioni, approvato con un astenuto ( Mauceri ) e 10 si. Infine sempre un astenuto e sempre 10 si approvava il debito maturato per il servizio di consulenza ed assistenza globali, inerenti la sicurezza sui luoghi di lavoro per gli adempimenti previsti della legge, per i cantieri di lavoro regionali in favore della ditta “Trecentosessanta s.r.l.”. Dopo poco più di un’ora e mezzo si chiudeva il consiglio comunale, ma il dibattito politico in città è tutt’altro che finito. Così scrive il gruppo netino dei trentenni di Forza Italia, attraverso un comunicato: “In questo momento una nuova generazione di giovani, di area moderata,  si sta avvicinando alla politica attiva. Ha messo a disposizione di Forza Italia il proprio tempo e le proprie idee con il desiderio di volerla profondamente rinnovare. Questa generazione non è interessata alle vecchie logiche. Non subisce il fascino dei legami  con i potenti, né li cerca. Sta tentando di contribuire, partecipando al Comitato Promotore, alla riorganizzazione del partito in città e soprattutto all’elaborazione di una linea politica. Ritiene infatti che in questo momento a Noto ci sia un’Amministrazione, connotata da una desolante incapacità: nell’apparenza promesse, sorrisi e pacche sulle spalle; nella sostanza inconcludenza e aumento di tasse. Basti dire che ha dovuto rifare per tre volte il bando per la rielaborazione del piano regolatore e, sapendo che non riuscirà a realizzarlo, ha messo improvvidamente mano alle zone agricole. Di fronte ad essa in consiglio comunale c’è una sola opposizione: quella di Noto Nostra. Per il resto i consiglieri e le forze politiche che li esprimono sono preoccupati solo di fare la guardia alla stanza del Sindaco nella famelica speranza di esservi ammessi. Da otto mesi si discute solo di rimpasto della Giunta e si litiga su chi debba uscire e chi debba entrare. La nuova generazione di Forza Italia vuole dare una voce al partito per farlo concorrere a costruire una alternativa alla suddetta situazione. Porta le sue idee all’interno del Comitato promotore per organizzare da subito il partito, affinché si renda protagonista di una proposta sul futuro di Noto, diversa ed alternativa rispetto all’Amministrazione Bonfanti e a chi le fa da contorno. Ciò inevitabilmente comporta un dibattito interno, che va portato sul piano delle idee.  In questo quadro, l’invocazione di interventi proconsolari di notabili esterni (interventi che finora non ci sono stati) appare anacronistica. E’ un metodo già sperimentato in passato, ma foriero solo di fallimenti.  Il rigurgito di antipolitica, a cui stiamo assistendo, è lì a dimostrarlo. Allora, cosa è successo?  C’è un confronto sui due suddetti  modi di fare politica: da un lato c’è chi mette sul tavolo legami con i propri protettori; dall’altro c’è chi sostiene che per la città si debba decidere a Noto. I giovani fautori di questa seconda linea sono pronti a discutere e, se necessario a contarsi, come è normale in democrazia. Ad una decisione di arriverà al più presto. Dopo di che, quando si aprirà la fase congressuale, il confronto si svolgerà secondo le nuove regole. L’importante per il momento è che cessi il silenzio del partito nella vita politica cittadina”. Un richiamo forte alla partecipazione, insomma, vedremo con quali risultati.
Emanuela Volcan

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