Appuntamenti

Noto, sabato l’appuntamento con “Buttanissima Sicilia”

Dopo essere diventato un caso editoriale, dal successo travolgente, “Buttanissima Sicilia” di Pietrangelo Buttafuoco è ora anche un’opera teatrale che approderà al Teatro “Tina Di Lorenzo”, sabato prossimo 10 gennaio.
Nel cartellone della stagione classica netina arriva dopo “L’importanza di chiamarsi Ernesto”, con Geppy Gleijeses, anche regista, e la straordinaria Lucia Poli, e “Linapolina” della grande e poliedrica Lina Sastri. Uno spettacolo, dunque, diverso che tocca un’altra sfera del teatro e delle sue molteplici espressioni e che senz’altro avrà un forte impatto perché di Sicilia, la nostra Sicilia, si parla. Tratto, dunque, dal libro di Buttafuoco nei testi vi è anche la penna di Salvo Piparo (sul palco con Costanza Licata e Rosemary Enea) e Salvo Licata, la regia è di Giuseppe Sottile del Basto, Le scomode verità di un sistema politico che porta la Sicilia ad essere mendicante e bisognosa, raccontate attraverso un teatro dell’assurdo che si regge su rime baciate, “vastasate”, duelli verbali e ballate disfattiste, rievocando le gesta dei pupi. Un fantomatico museo delle cere popolato da personaggi assai noti: mastro don gesualdo, Totò Vasa Vasa, e così via. Nel finale poi un omaggio alla nostra terra che se ne va, scritto dal duo Ficarra e Picone. Sicuramente da non perdere, “Buttanissima Sicilia” ha richiamato grande attenzione anche nella versione “teatrale”: “Nato dalla corrosiva penna di Buttafuoco è divenuto ormai un vero e proprio manifesto politico, un segno di riconoscimento, una dimostrazione di insofferenza. In teatro gustose digressioni in prosa e musica ed è perciò subito farsa, come spesso è la politica, ed è pure tragedia, senza grandezza alcuna e senza dignità, ed è ancora pantomima col ridicolo che sempre ne consegue. Per raccontare la devastazione dell’Isola”. Questo quanto scrive “Il secolo d’Italia”, ed ancora, questo il commento de “Il foglio” : “La messa in scena del libro-evento di Pietrangelo Buttafuoco, “Buttanissima Sicilia”, è messa in scena, appunto. Pantomima, farsa, tragedia senza grandiosità, tutta condita di disperazione e fame. Fame atavica degli attori – che come tutti i veri artisti sono sempre morti di fame – e fame presunta degli spettatori. Un grandinare di colpi e di trovate che Salvo Piparo realizza con la grandezza emaciata che è proprio sua: un sarcasmo sempre pronto a inclinare al pianto, al ghigno amaro. Un teatro in cui il posto dei paladini di Francia è ricoperto da controfigure più legnose, ma infiocchettate dei nastri del potere: Saro, Mastro Don Gesualdo, Totò Vasa Vasa, Mirello – nomi da teatro, ma non tanto, per i vari Rosario Crocetta, Raffaele Lombardo, Salvatore Cuffaro, Vladimiro Crisafulli – protagonisti pomposi di una tragedia che poi è la tragedia della Sicilia abbandonata, vilipesa, saccheggiata. Questa volta i ruoli si invertono e i pirati saccheggiatori hanno le piume dei paladini, contro i quali i saraceni disarmati possono sfogarsi solo di lacrime e risate”. Sabato 10 gennaio al Teatro “Tina Di Lorenzo” con inizio alle ore 20,45. 

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