Noto, vietato tagliare le ali ai pappagalli
Palline di gomma da far rimbalzare, piccoli giocattoli e gli immancabili palloncini; al corso Vittorio Emanuele di Noto l’occhio si abitua ormai agli ambulanti che ad ogni metro espongono e vendono oggetti per bambini. Ma purtroppo un’altra “moda” da mesi s’è insinuata, prima con un unico caso e poi sempre più numerosi si trovavano bambini, ragazzi e adulti invitare turisti e passanti a fare foto ricordo con piccoli volatili, in special modo pappagalli mansueti.
E le domande sorgevano spontanee: sono ammaestrati? sono storditi? o peggio ancora mutilati? E poi quella che più ci ronzava in testa: ma che piacere si può trovare a farsi una foto con un povero volatile che non esercita ciò per cui è nato, e cioè volare? Fatto sta che il business, per motivi assai inconcepibili, cresceva, tanto da non vedere un solo volatile, ma due, otto, dieci, lungo tutto il corso. Fortunatamente qualcuno si è accorto e con l’ Ordinanza n. 1975 del 14 luglio 2016 il Sindaco di Noto, Corrado Bonfanti, ha “vietato di praticare il taglio delle penne remiganti primarie ai pappagalli o uccelli in genere”.
Le penne remiganti costituiscono la parte più importate del piumaggio degli uccelli, in quanto sono indispensabili per volare. “Questa pratica che stava per incrementarsi in città per fini esclusivamente commerciali, sfruttando, grazie al loro atteggiamento docile e addomesticato, i volatili per attrarre il turista al quale si chiedeva del denaro per una foto che lo vedeva ritratto con il pappagallino sulla spalla, è crudele e configura un atto di maltrattamento contro l’indifeso animale. La nostra città non può più tollerare questo fenomeno e per questo motivo ho firmato una precisa ordinanza che si trasformerà presto in un regolamento comunale a difesa di tutti gli animali e della loro incolumità”. Ha commentato e spiegato in questo modo l’Ordinanza emessa, come detto lo scorso 14 luglio.
Emanuela Volcan