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Operazione “Tutti a t’Avola”: atteso per lunedì il verdetto del giudice

Il pm Tommaso Pagano ha chiesto il rinvio a giudizio per quasi tutti gli imputati e il proscioglimento per il sindaco Luca Cannata

Il gup del tribunale, Francesco Alligo, dovrebbe decidere lunedì sulla richiesta di rinvio a giudizio avanzata dal pm Tommaso Pagano al processo scaturito dall’operazione denominata “Tutti a t’Avola”. All’udienza di ieri hanno svolto le arringhe gli avvocati Sebastiano Ricupero, Sebastiano Grimaldi, Emanuele Tringali, Salvatore Grande e Paolo Amenta. Nella prossima udienza, invece, tocca all’avvocato Emanuele Bosco in difesa di Salvatore Galioto, che ha chiesto di essere processato con il rito abbreviato. Subito dopo la replica del pubblico ministero, il giudice dovrebbe ritirarsi in camera di consiglio per decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio a carico di Corrado Di Stefano, Pierantonio La Bruna, Pietro Argentino, Sebastiano Anselmo, Francesca Buscemi, Vincenzo Drovetti, Santo Gionfriddo, Corrado Gugliotta, Giuseppe Leone, Enrico Nastasi, Giovanna Zocco, Sebastiano Buscemi, Umberto Masuzzo, che devono rispondere a vario titolo di truffa, turbativa d’asta, turbata libertà degli incanti e falso ideologico. Il rappresentante della pubblica accusa ha chiesto, invece, il proscioglimento nei confronti del sindaco Luca di Avola, Luca Cannata, dell’ingegnere Natale Zuccarello e di Simona Loreto.

La vicenda giudiziaria scaturita dall’operazione denominata “Tutti a Tavola”.Le indagini, eseguite dagli agenti del Commissariato di Avola, sono iniziate a seguito di una segnalazione arrivata al dirigente del Commissariato, Fabio Aurilio. Nel mirino degli inquirenti sono finiti il primo cittadino di Avola Luca Cannata, funzionari comunali e imprenditori. Le indagini preliminari si sono concluse nell’aprile 2019 mentre il sindaco Cannata era impegnato nelle elezioni Europee come candidato di Fratelli d’Italia. Ritenendosi danneggiato dalla notifica dell’avviso di conclusione delle indagini, il sindaco, ha pubblicato un post su Facebook in cui puntualizzava di non avere fatto alcuna pressione ai “funzionari regionali per il rilascio dell’’autorizzazione per un’opera pubblica, nel caso specifico la riqualificazione di un borgo marinaro; io, nel mio ruolo di sindaco, ho solo chiesto di portare avanti il progetto”. Concetti che ha ribadito davanti al giudice, che adesso dovrà emettere il verdetto.

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