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Pachino, Giarrusso: “Comune da sciogliere per mafia”. Raciti: “Nessuna influenza”

“Il senatore Giarrusso accusa l’amministrazione comunale di Pachino di avere subito influenze, da due consiglieri comunali eletti nello schieramento che lo ha sfidato alle ultime amministrative e che mai hanno fatto parte della sua maggioranza”. Così interviene il segretario regionale del Pd, Fausto Raciti dopo che il senatore del M5S, Mario Michele Giarrusso, componente della commissione bicamerale Antimafia, ha chiesto lo scioglimento del comune di Pachino, nel Siracusano. “Avevamo già chiesto – dice – l’accesso prefettizio al Comune di Pachino, dopo queste gravi ed inquietanti minacce al giornalista Paolo Borrometi da parte dei due consiglieri Salvatore Spataro e Massimo Agricola, eletti nelle file del centrodestra, ma che ultimamente sostengono l’amministrazione del Pd, torniamo a chiedere al Prefetto di Siracusa di prendere una posizione chiara e forte: subito l’accesso nell’ente del siracusano per verificare le infiltrazioni mafiose”.

 Giarrusso si chiede “quanti atti amministrativi hanno influenzato i due consiglieri comunali” e cosa “aspettano le autorità competenti ad agire?”.

“Ci risulta – replica Raciti – che il sindaco a nome e per conto dell’amministrazione si sia sempre interfacciato a tutti i livelli (incluso il prefetto di Siracusa) sul tema del contrasto ad ogni forma di illegalità, a partire da quella mafiosa. La mafie e le associazioni criminali mai hanno influenzato l’attività dell’amministrazione. Da quando Roberto Bruno è stato eletto sindaco è stato segnato un solco netto tra le criminalità e il palazzo municipale: il Comune è blindato grazie non solo a tutti gli accorgimenti a garanzia della trasparenza e dell’anticorruzione, ma anche per l’onestà e la moralità che contraddistingue tutti i componenti dell’ amministrazione e i consiglieri comunali della maggioranza. Indebolire il lavoro che l’amministrazione sta facendo è, quello sì, un regalo alla criminalità organizzata”.

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