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Palazzolo, ragazzino morto dopo 15 giorni a causa delle ustioni

Non ce l’ha fatta il piccolo Daniele M., che da 15 giorni era ricoverato all’ospedale Cannizzaro di Catania a causa delle ustioni che si era procurato in varie parti del corpo. 12 anni, Daniele era un ragazzino vivace, intelligente. Frequentava la classe prima dell’istituto comprensivo “Vincenzo Messina” di Palazzolo Acreide.

Per cause ancora tutte da chiarire, nel pomeriggio del 6 ottobre, Daniele si è recato in campagna per portare a compimento il suo intento che era quello di dare a fuoco un cumulo di sterpaglie. Ci aveva tentato una settimana prima, ma il covone era bagnato e non è riuscito ad appiccare il fuoco. Ma quel pomeriggio, oltre che di buona volontà, si è armato di un accendino e di un contenitore pieno di liquido infiammabile. Qualcosa, però, non è andato per il giusto verso e, dopo avere cosparso l’erbaccia con il carburante, ha appiccato l’incendio. Un ritorno di fiamma, forse alimentata da una raffica di vento, però, lo ha investito in pieno.

Il ragazzino ha avuto presenza di spirito e non si è lasciato prendere dal panico. Si è tolto la maglietta e poi si è immerso in un fusto contenente acqua. Scattati i soccorsi, i sanitari, intervenuti sul posto hanno constatato la gravità delle ustioni e hanno deciso di trasportarlo all’ospedale Cannizzaro, dove ha ricevuto le cure del caso. Malgrado avesse riportato lesioni in diverse parti del corpo, la fibra forte di Daniele ha consentito di reagire bene alle cure, si era anche svegliato e dava cenni di celere ripresa. Ogni giorno che trascorreva, il quadro clinico sembrava essere migliorato al punto da rendere cautamente ottimisti anche i sanitari e sperare in bene i familiari che lo hanno accudito minuto per minuto. Ieri mattina, però, la situazione è precipitata e a causa di una complicazione, dovuta agli effetti devastanti delle ustioni, il suo cuore ha cessato di battere.

La notizia della scomparsa del piccolo Daniele ha fatto il giro della comunità palazzolese. Un tam-tam sui social network ma anche sulle applicazioni dei telefonini fra i suoi amici che questa mattina lo ricorderanno in classe e poi partecipando al funerale.

 

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