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Palestro e Cavarra: “Gettonopoli? Macchina del fango contro i consiglieri”

I consiglieri comunali Alberto Palestro, Salvatore Cavarra replicano rispetto alla questione gettonopoli sollevata dal Movimento 5 Stelle di Siracusa.
“Il video presenta una serie di criticità di natura matematica – affermano -, nello specifico errori di calcolo, un consigliere comunale che nell’arco di un mese riporta 25 presenze tra consiglio comunale e commissioni giunge ad incassare una cifra pari a 1.638,75 euro lordi.
Inoltre, il movimento cinque stelle omette di dire che le somme incassate da ciascun consigliere in base al numero di presenza riportate su base mensile variano a seconda del reddito personale dello stesso e che gli stessi consiglieri svolgendo pubbliche funzioni rientrano ai sensi di legge tra i redditi assimilati a quelli di un lavoratore dipendente.
Ed ancora, è palese come il video colpisca e di conseguenza leda la dignità e l’onore di tutti e quaranta i consiglieri comunali, divenuti tutti in ugual misura e senza distinguo alcuno vittime di un attacco mediatico mirato più ad ottenere facili consensi populistici e “click su facebook ” che ad aprire un dibattito serio sui costi della politica.
Volendo andare oltre, dal video traspare un errore di fondo legato al numero di presenze minime che permettono il raggiungimento del massimo gettone mensile erogabile; tale numero è infatti di 26 presenze e non di 25.
Inoltre, il pericoloso utilizzo della media matematica pura, applicata a comportamenti a volte anche profondamente diversi tra un consigliere ed un altro, comporta un livellamento del giudizio politico e morale nei confronti di tutti i consiglieri che lede la dignità dell’uomo ancor prima del rappresentante politico.
Gli autori del video non sottolineano come a prescindere dal tipo di presenza svolta da ciascun consigliere comunale, sia come membro di commissione  o come capogruppo o come delegato in altra commissione, nel plenum il limite massimo di gettoni pagabili resti, sempre e comunque immutato ad una erogazione massima pari a 26 presenze pertanto, il consigliere comunale che giunge ad esempio a 50 presenze mensili otterrà sempre e comunque una erogazione massima pari a quella prevista per le 26 presenze.
Una volta fissato con certezza il numero massimo di gettoni percepibili da ogni consigliere comunale, è evidente che conteggiare tutte le successive presenze affiancandole graficamente ad una cifra ricavata da operazioni matematiche al momento sconosciute (e con dati raccolti in periodi di tempo disomogenei ) assume i toni di un “accostamento suggestionante”, sintomo di un “sleale difetto di chiarezza”.
Infine, il messaggio tuttavia più grave che traspare dall’intera vicenda è l’assoluta demonizzazione e macchina del fango avviata non verso i consiglieri comunali assenti o inefficaci, bensì verso chi è presente più spesso; ebbene i consiglieri comunali più presenti sono caduti loro malgrado nel gioco al massacro delle medie matematiche e riportato al valore esclusivamente numerico di presenze “più convenienti” al solo scopo denigratorio, grazie a calcoli di favore dalla dubbia scientificità. Il paradosso comunicativo secondo il quale chi lavora meno sarebbe apprezzato di più solo perché incassa pochi gettoni è il frutto della demagogia e del populismo imperante che associa ultimamente alla politica solo il peggio del mondo; un inquietante desiderio di fare di tutta l’erba un fascio al fine di appiattire e mortificare la nobile attività politica legata all’amministrazione della Cosa Pubblica.

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