Proseguono le polemiche legate al rilascio da parte della Sovrintendenza ai beni culturali, dell’autorizzazione a ristrutturare i caseggiati della Elemata nell’area della Pillirina. Legambiente e Natura Sicula hanno chiesto alla Soprintendenza di conoscere gli atti relativi a tale provvedimento, adottato dall’ex soprintendente Donatella Aprile. “Come può essere compatibile l’uso “residenziale” dei caseggiati – spiegano in una nota le due organizzazioni ambientaliste – non solo con il valore storico della batteria militare costiera “Emanuele Russo” ma soprattutto con le norme di salvaguardia del vigente Piano Paesaggistico e della Zona Speciale di Conservazione, che impediscono la realizzazione di nuove strutture, strade, piste o scavi, proprio per impedire un maggiore carico urbanistico su un territorio per il quale è stata previsto il massimo livello di tutela”.
Le due associazioni civiche pretendono che l’Amministrazione Comunale intervenga in modo chiaro e auspicano che la Pillirina diventi al più presto Riserva Terrestre, utilizzando a tale scopo anche i finanziamenti europei previsti nei prossimi anni dal Recovery Fund per le aree naturalistiche.
Il partito favorevole all’intervento del privato, invece, sostiene che quei caseggiati, innanzitutto, siano di proprietà privata e che, ai fini storici, non abbiano alcun valore, al contrario della centrale di tiro e dell’ingresso sotterraneo del Comando. Non solo, l’intervento di ristrutturazione degli edifici consentirebbe di frenare il degrado di quegli edifici, oggi in stato di abbandono, e di evitare che le aree circostanti continuino ad essere ricettacolo di rifiuti di ogni genere e ricovero di pescatori di frodo.