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Priolo, Ias e lo scontro tra industrie e Regione con il colpo di scena finale…

Una storia infinita, quella della firma della nuova convenzione per la gestione del depuratore consortile di Priolo. Il destino dell’Ias e dei mille dintorni, dopo un lungo periodo di sussurra e grida, alla fine per dipanare la matassa si è deciso di nominare un comitato tecnico formato dai soci; riunione che si tenuta nei giorni scorsi nella sede dell’Irsap di viale Scala Greca, ex Asi, un comitato tecnico per le tematiche sulle sorti del depuratore consortile industriale e civile. Una riunione che oltre ai soci, per la parte privata le industrie del petrolchimico e per la parte pubblica l’Irsap (la Regione Sicilia), è stata allargata a due rappresentanti dell’Ias.

E se i riferimenti dell’Ias da sempre sono alle tragedie siciliane poco chiare, allora occorre ricordare cosa scrive Pirandello: “Se il paradosso e la contraddizione, l’essere tutto e niente, uno e centomila, significa avere più chiaro il senso della vita e della storia, forse la Sicilia, pazza e anomala per antonomasia, assorbe in sé la ricchezza delle più impensabili e sconcertanti verità”.

La relazione sarebbe di certo un buon proposito destinato a scomporre le sorti dell’Ias, diretto a non sortire gli esiti sperati, in una terra piena di contraddizioni come Siracusa e i tanti interessi nella zona industriale, che non sfugge a questa logica e cavalca sempre con la volpe sotto l’ascella. Una società nata quando serviva per far da polmone di compensazione alla politica, una sorta di rifugio dei peccatori, dove poter “impastare” accordi politici e similari.

Torna così a spirare ancora una volta il vento di una guerra infinita sul fronte della depurazione delle acque nel polo petrolchimico. È stata rinviata l’assemblea dei soci del depuratore consortile gestito dall’Ias che si doveva riunire la volta scorsa per l’assenza (tattica) comunicata all’ultimo momento di alcuni rappresentanti. L’ordine del giorno era di natura campale per il proseguimento del programma e per fa ritornare alla normalità l’attività dell’Ias, che ormai da anni è rimasta impantanata nella palude delle polemiche interne e agli interessi delle parti in causa. Ma a parte le schermaglie al vetriolo locali tra le industrie e la parte pubblica, le notizie che giungono da Palermo non sono per niente ottimistiche. Il direttore dell’Irsap, la parte pubblica dell’Ias, non è d’accordo di rinnovare al consorzio misto pubblico privato la convenzione in scadenza alla fine del mese di settembre per continuare a gestire il depuratore di Priolo Gargallo. E se l’assessore regionale competente, Mariella Lo Bello, è d’accordo col presidente dell’Ias, onorevole Maria Grazia Brandara, con i sindacati dei lavoratori e buona parte della politica locale e regionale, per non dire tutta, di proseguire l’avventura intrapresa fin dalla realizzazione dell’impianto, il direttore dell’Irsap sostiene invece che ci potrebbero essere delle criticità d’ordine giudiziario nel rinnovo della convenzione senza procedere a un bando pubblico per l’appalto del servizio in concessione del depuratore, con clausole chiare e non con l’attuale pasticciaccio di competenze e oneri finanziari che non si capisce a carico di chi sono.

È noto che la parte privata ha da sempre disapprovato le spese allegre in generale dell’Ias. Le accuse, per la verità non tante velate, si riferiscono ai lauti stipendi e ai privilegi concessi alla pluralità dei dipendenti. E qualcuno ha già annunciato da qualche tempo di voler portare a conoscenza dei tanti fatti e misfatti di un passato carico di contraddizioni, l’autorità giudiziaria competente, compreso delle falle nel sistema antinquinamento. È questo un grosso problema a causa degli impianti rimasti senza la manutenzione straordinaria e ammodernati a dovere, al fine di eliminare puzza, miasmi e altro. Così come a chi tocca pagare le manutenzioni e gli investimenti. È questa la considerazione che i sindacati dei lavoratori hanno denunciato per le cattive condizioni in cui versano gli impianti, arrivati, a loro dire, al capo linea e che hanno bisogno di urgenti e costosi investimenti, mentre monta la protesta dei dipendenti per i ritardi per la firma della convenzione del depuratore Ias di Priolo.

La riunione non ha prodotto il colpo di scena aspettato, e si è concluso con un nulla di fatto. A vincere è stata sempre la collaudata tattica assenteista e di convenienza. Ma stavolta la risposta non è bastata. Chiarite le rispettive idee sul da farsi per riportare alla normalità un servizio primario per l’ambiente e garantire il posto di lavoro agli addetti, fortemente preoccupati per questa lotta di potere tra le fazioni in causa; ma gli ambienti della Regione, riportano che, la parte pubblica della componete dell’Ias, ha in serbo per risolvere la delicata questione insorta, nella logica gattopardi-ana di cambiare tutto per non cambiare niente, il classico uovo di Colombo. Un vero colpo da maestri della politica.

Concetto Alota

 

 

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