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Priolo, rapinatore riconosciuto dalla vittima: martedì il confronto

Sarà sottoposto martedì al confronto all’americana l’avolese Rosario Parentignoti di 33 anni. L’uomo è stato riconosciuto dalla vittima di una rapina in casa, dopo la pubblicazione della foto su un quotidiano online. L’indagato è comparso ieri mattina davanti al gip del tribunale, Carmen Scapellato, che ha disposto l’incidente probatorio. L’uomo, difeso dall’avvocato Junio Celesti, è accusato dalla donna di avere messo a segno una rapina la notte del 2 novembre scorso  presso la proprio abitazione di Città Giardino, durante la quale sotto minaccia di un’aggressione fisica, una 59enne siracusana era stata costretta a consegnare al rapinatore, il proprio telefono cellulare, alcuni gioielli in oro del valore di 1500,00 euro e una somma contante per il valore di 350,00 euro. La vittima del reato aveva immediatamente denunciato il fatto ai Carabinieri ed aveva fornito una sommaria descrizione fisica del malfattore senza però riuscire ad identificarlo con certezza dato il forte shock e paura. Erano iniziate così le indagini dei militari dell’Arma per rintracciare il soggetto ed assicurarlo alla giustizia.

Nel frattempo, alle prime luci dell’alba del 7 novembre, i Carabinieri avevano tratto in arresto Parentignoti e Omar Alì di 27 anni, disoccupato siracusano con precedenti di polizia, per due episodi di tentato furto ai danni del palazzetto dello sport di Priolo e di un distributore di carburante della zona, sottoponendoli agli arresti domiciliari. Ebbene, proprio grazie ad una foto del Parentignoti, divulgata da un testata giornalistica locale online, che la vittima della rapina del 2 novembre, è riuscita a identificare con certezza l’autore del reato e l’ha immediatamente denunciato ai Carabinieri. Effettuati vari riscontri investigativi che hanno determinato un quadro indiziario  grave a carico Parentignoti  i Carabinieri della Stazione di Priolo Gargallo, hanno eseguito il fermo dello stesso e lo hanno condotto presso il carcere “Cavadonna” così come disposto dalla Procura di Siracusa.

Rosario Parentignoti

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