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Procura antimafia, avviso conclusioni indagini per 18 siracusani: associazione mafiosa, estorsione e traffico di droga

Ancora un duro colpo alla malavita organizzata siracusana. La direzione distrettuale antimafia di Catania configura i reati di associazione mafiosa, estorsione, traffico di sostanze stupefacenti e danneggiamento finalizzato al conseguimento illecito della reggenza e del controllo di attività economiche e imprenditoriali a un sodalizio di ben diciotto siracusani appartenente al gruppo di Santa Panagia. La procura distrettuale antimafia ha contestato i gravi reati con la notifica degli avvisi di conclusione indagini agli interessati.

I provvedimenti giudiziari sono stati firmati dal sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Catania, Andrea Ursino, nell’ambito dell’operazione denominata “Testa di ponte”, un’espressione della terminologia militare che indica una posizione relativamente sicura acquisita dalle truppe. Gli indagati a vario titolo sono: Umberto Piantini di 49 anni, Aldo Buccheri di 51, Christian Maria Terranova di 26, , Pasquale Tagliata di 31, Marco Rapisarda di 39, Francesca Spinale di 31, Anna Fontana di 54, Massimo Marsilla di 43, Salvatore De Simone di 31, Damiano Cappuccio di 41, Maurizio Di Mauro di 42, Roberto Di Mauro di 42, Alfio Castorina di 55, Gabriele Venusino di 49, Francesco Nicotra di 37, Giuseppe Malignaggi di 41.

Il provvedimento della chiusura delle indagini preliminari è stato notificato anche a due collaboratori di giustizia i cui nomi sono per il momento segretati. Devono rispondere dei reati ascrittogli che secondo gli inquirenti sarebbero stati consumati tra il 2009 e l’agosto del 2012; si tratta di una serie di ipotesi di estorsione che sarebbe stata messa in atto dal clan del sodalizio denominato “Santa Panagia”.
Tra gli episodi contestati ai diciotto indagati, insiste anche l’episodio riguardante l’edificazione del centro commerciale “Outlet” di contrada Spalla di Città Giardino. Per gli inquirenti, i due imprenditori, titolari delle imprese impegnate nella costruzione del centro commerciale, sarebbero stati raggiunti nella primavera del 2011 da minacce di danneggiamento di attrezzature, così come delle strutture. Intimidazioni che avrebbero avuto l’obiettivo di forzare la consegna al clan più volte di cospicue somme di denaro.
Altri imprenditori che operano nelle costruzioni edili sono stati costretti a rimettere somme di denaro a titolo di “un aiuto economico per sostenere le famiglie degli affiliati detenuti”. Gli inquirenti hanno scoperto inoltre che è finito nella rete dell’estorsione un imprenditore che opera nel settore delle pompe funebri con il danneggiamento della saracinesca dei locali in cui ha sede l’agenzia; fatto accaduto nel dicembre del 2009. Così come tanti altri episodi collegati al traffico di stupefacenti, come cocaina, hashish e marijuana e il riferimento era di solito l’asse Catania-Siracusa, luogo dove la droga era introdotta nel circuito degli ambienti dei tossicodipendenti in maniera diretta o attraverso i pusher.

Concetto Alota

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