CronacaPrimo Piano

Procura e Asp: due inchieste per ricostruire il caso Rizzuto

Prosegue a ritmo serrato l’inchiesta giudiziaria scaturita  dalla morte del direttore del parco archeologico di Siracusa, Calogero Rizzuto. Gli avvocati Giovanni Giuca e Salvatore Trombatore, che assistono i familiari della vittima, hanno prodotto un’ulteriore documentazione medica a supporto della tesi per cui vi sarebbero delle responsabilità in capo ai sanitari che hanno avuto modo di trattare il caso clinico dell’architetto rosolinese. Il pm Enea Parodi ha affidato la delega delle indagini alla polizia di stato della sezione di polizia giudiziaria della Procura aretusea che sta acquisendo cartelle cliniche, e dichiarazioni finalizzate a ricostruire i 13 giorni in cui si è dipanata l’intera vicenda. Dal 28 febbraio quando Rizzuto, avendo accusato i primi sintomi, si è rivolto alla struttura sanitaria fino al 12 marzo quando, a causa delle complicazioni del quadro clinico, è deceduto durante il ricovero nel reparto di terapia intensiva dell’Umberto I.

La Procura ha acquisito anche l’intera intervista rilasciata all’inviata di Report dal figlio del direttore del parco di Siracusa, Audenzio Rizzuto. Si tratta di un girato di circa un’ora, in cui il congiunto risponde a molte altre domande, non andate in onda per questione di sintesi. Al momento il fascicolo è contro ignoti e s’indaga per omicidio colposo.

Sul caso della morte dell’architetto Rizzuto anche l’Asp 8 ha chiesto un’indagine interna e l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, ha inviato all’ospedale aretuseo un pool di esperti che avrà il compito di accertare la gestione del caso clinico. Della Commissione fanno parte i professori Ercole Concia, ordinario di Malattie infettive dell’Università di Verona; Gaetano Serviddio, ordinario di Medicina interna e di urgenza dell’Università di Foggia; Riccardo Tartaglia, presidente dell’Italian network for safety in helthcare di Firenze; e Cristoforo Pomara, ordinario di Medicina legale dell’Università di Catania oltre che componente del Comitato tecnico scientifico per l’emergenza Coronavirus in Sicilia.

«Questa necessaria iniziativa ovviamente è ben separata dall’inchiesta penale in corso – ha evidenziato l’assessore Razza – e vuole anzitutto confermare l’attenzione della Regione sul caso che, più di tutti, ha creato allarme sul territorio. La relazione finale che il pool di esperti presenterà sarà inoltrata anche all’autorità giudiziaria per tutte le sue valutazioni. Abbiamo voluto – ha aggiunto Razza – nominare esperti di livello nazionale, tre dei quali operano in contesti regionali diversi dal nostro. Serve serenità a Siracusa ed è indispensabile che i primi ad averla siano gli operatori sanitari e i cittadini».

Parallelamente a quest’inchiesta, procedono le altre sulla gestione dell’emergenza sanitaria all’ospedale Umberto primo. Sono diversi gli esposti, le denunce e le segnalazioni pervenite al quinto livello del palazzo di giustizia e il procuratore capo ha inteso aprire altrettanti fascicoli molto probabilmente con l’intenzione di accorparli in uno solo che riguardi l’intera vicenda sanitaria.

Intanto, si registra un’impennata di casi positivi al coronavirus in provincia. Dal bollettino della Regione, infatti, si nota che il dato è di 92 positivi, ben 10 in più rispetto al giorno precedente. Rimane stabile (48) il numero dei ricoverati mentre aumenta di un’unità (34) il numero delle persone guarite.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *