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Regionali. Il fallimento di Crocetta e del Pd sarà la vittoria di Berlusconi & Company in Sicilia

La Storia in politica si ferma e torna indietro. È ripartita la corsa verso le candidature per le reginali. Un momento importante, storico per certi aspetti, che pone la politica siciliana di fronte a un pericoloso bivio. L’inizio di questo percorso a zig zag è riconducibile al fallimento del governo Crocetta e al Pd che gli ha tenuto il bastone per troppo e senza una politica capace di tenere unito il collettivo; un Pd così finito nelle mani di nessuno e i giochi di palazzo hanno fatto il resto, costringendo in maniera rocambolesca Crocetta a traccheggiare o dimettersi, o peggio, a fare un passo indietro. Ma il volpone di Gela ha dribblato tutti, tirando dritto verso solo i propri scopi e interessi.

Il problema che ora si pone per la Sicilia, e per tutto il popolo siciliano deluso, è la ricerca di un “uomo forte”. Ma il rischio che si derivi verso perfette espressioni di politica centrista che sente il lamento del popolo, è forte. La domanda a cui si dovrà rispondere alla gente, è se il Pd resterà di centrosinistra, dopo una così corposa fuoriuscita e tanti errori di politica economica e sociale, o se solo di centro, o se si darà spazio invece alle attese politiche progressiste, per un esercito di elettori confuso e sperduto che sembra inevitabilmente indirizzato ormai verso nuove alleanze di centro e centrodestra, con Berlusconi & Company in prima della fila e pronto a fare alleanze anche col diavolo. La base del ragionamento rimane che Crocetta, comunque, non ha davvero nessuna speranza di rimettere insieme i cocci del suo antico successo; è pura utopia. E come il governatore del giorno dopo la disfatta del suo esercito; non conosce la Storia del popolo siciliano.

Concetto Alota

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