C’è una sostanziale delusione da parte delle organizzazioni sindacali rispetto a quanto la politica abbia fatto da un anno a questa parte per rispondere all’esigenza del polo petrolchimico di essere qualificato come area di crisi industriale. Alla presenza del prefetto Giusi Scaduto, il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, e l’assessore alle Attività produttive, Mimmo Turano hanno detto che chiederanno al ministro Giorgetti di convocare un tavolo di confronto sulle problematiche dell’area industriale siracusana.
“Come temuto – dice il segretario della camera del lavoro, Roberto Alosi – essendo a suo tempo molto perplessi, la dichiarazione di area di crisi complessa che la Regione ha voluto presentare al governo nazionale, accompagnata da studi, è stata ignorata dal governo e adesso sono scaduti i tempi entro cui il ministro avrebbe dovuto rispondere, per cui anche il capitolo si avvia alla conclusione, occorre alzare il livello della richiesta e trovare con forza nel territorio la capacità di “costringere” il governo regionale e la nostra deputazione a fare di più, e altrettanto deve fare la comunità intera per ottenere ascolto, dal governo nazionale, lontano dai problemi della Sicilia”.
Critiche muove anche l’Ugl: “Un quadro di crisi energetica – dice il segretario Antonio Galioto – senza precedenti ha colpito anche il petrolchimico siracusano, per il duplice effetto della pandemia e della guerra russo-ucraina. Con le sanzioni attuate, rischia di far saltare la sostenibilità sociale del territorio se non si interviene con celerità.
Per il segretario della Camera del lavoro c’è grande preoccupazione anche rispetto alla tenuta sociale. “Si parla di recessione tecnica sul piano economico – dice Alosi – ma occorre tenere presente l’aspetto sociale. Abbiamo bisogno di sederci attorno a un tavolo e che il governo regionale faccia la sua parte fino in fondo per rivendicare l’autorevolezza della Sicilia che sul piano industriale trasferisce ingenti somme nelle casse dello Stato. Occorre capire come affrontare la transizione ecologica accelerando alcuni passaggi indispensabili, con una volontà politica e imprenditoriale di consolidare il presente e dare un futuro al polo industriale”.