Per il momento non ci sono in programma ispezioni presso la Procura della Repubblica di Siracusa da parte del ministero della Giustizia. A meno di presupposti gravi che al momento non appaiono. Non ci sono elementi per giustificare un’ispezione sull’operato dei magistrati siracusani su cui stanno indagando per atto dovuto i colleghi di Messina; decisione che potrebbe essere presa in considerazione solo dopo la conclusione delle indagini dei Pm della Procura messinese. L’indiscrezione è stata confermata da fonti della capitale vicini al ministero di Giustizia subito dopo il ritorno nei giorni scorsi a Roma dalla visita in Sicilia del ministro Orlando, che ha fatto tappa anche a Siracusa; ma il ministro in merito aveva dichiarato che la sua presenza nel territorio siciliano era legata esclusivamente a ragioni politiche inerenti la campagna elettorale interna al Partito Democratico e collegata all’elezione del nuovo segretario nazionale; ma non fece nessun commento in merito all’ispezione chiesta dall’onorevole Sofia Amoddio, limitandosi a dire che “nel momento in cui saremo in possesso di qualche elemento in più, sarò nelle condizioni di esprimermi in proposito”.
Per la cronaca, era stata l’onorevole Sofia Amoddio a chiedere con un’interrogazione presentata in Commissione Giustizia nei confronti del ministro della Giustizia lo scorso 14 marzo: “Avviare con urgenza un’attività ispettiva – scriveva la parlamentare siracusana – alla Procura di Siracusa, anche al fine di fugare ogni dubbio o sospetto sull’attività del sostituto procuratore Giancarlo Longo e in definitiva a tutela del prestigio dell’autorità giudiziaria dell’intera città di Siracusa”.
C.A.