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Scorporare Siracusa e Ragusa dalla SuperCamcom: polemiche e divisioni

La strada istituzionale intrapresa dalla politica per “disaccorpare” Siracusa e Ragusa dalla camera di commercio del Sud Est, lasciando sola Catania ha sollevato pareri favorevoli e contrari per un dibattito che coinvolge l’intera Sicilia. Il provvedimento – contenuto in un emendamento al decreto “Sostegni bis” – prevede che Siracusa e Ragusa vengano accorpate in un mega ente camerale con Caltanissetta, Agrigento e Trapani, e con sede proprio a Trapani. Si tratterebbe così di una Supercamera a cinque.

Sembrerebbe che dietro la secessione da Catania ci sia la gestione dell’aeroporto Fontanarossa. Lo avrebbe ammesso la stessa Prestigiacomo: “È stato sventato quel disegno di “fagocitazione” di Siracusa e Ragusa, che portava con sé l’operazione scellerata della vendita dell’aeroporto, che forse di quel progetto era la ragione vera e inconfessabile. Svendere un gioiello di famiglia, con i conti in ordine e dalle immense potenzialità, per coprire buchi, consentiti nei bilanci delle Camere di Commercio dalle nefaste stagioni passate, sarebbe un rimedio peggiore del male, a non voler pensare di peggio”.

“Per quanto possa comprendere la voglia di riscatto dei territori di Siracusa e Ragusa che da tempo rivendicano di distaccarsi dalla Camera di Commercio di Catania, trovo impensabile che queste siano accorpate a quella di Caltanissetta che comprende i territori di Trapani e Agrigento senza che ci sia stato un ragionamento fatto con i territori e senza alcuna visione di insieme”, così il sottosegretario Giancarlo Cancelleri in merito all’emendamento.

Mentre il presidente di Confesercenti Sicilia, Vittorio Messina, ha chiesto “un intervento chiarificatore da parte del Mise sul futuro delle Camere di commercio dell’Isola”, in ambito locale, il presidente di Confesercenti di Siracusa, Giuseppe Vasques si è detto favorevole a tale scelta. “La Camera di commercio di Siracusa ha bisogno di una gestione autonoma per essere più vicina possibile al territorio dal punto di vista sia economico sia culturale”. 

“E’ impensabile – aggiunge Vasques – gestire in un’unica realtà territori lontani e diversi tra loro. Un’autonomia dei servizi, al contrario, sarebbe in grado di agevolare lo sviluppo delle imprese siracusane e di essere più aderente alle esigenze del territorio. Tutte le eventuali modifiche, per Confesercenti Siracusa, non debbono mai perdere di vista le aspettative delle imprese siracusane che provengono da un periodo non certo facile a causa dell’emergenza sanitaria e che dunque necessitano di maggiore attenzione e conoscenza del tessuto economico locale”.

L’on. Giovanni Cafeo, segretario della III Commissione ARS Attività Produttive: “L’utopia dell’accorpamento delle camere del Sudest, mai del tutto concretizzato, ha avuto come principale conseguenza l’ipotesi di vendita dell’asset più strategico del territorio, ossia la società che gestisce l’aeroporto di Catania le cui ambite quote appartengono in parte proprio alla Camera di Commercio e alla ex provincia regionale di Siracusa – spiega l’On. Cafeo – senza dimenticare il già citato accentramento catanese della “supercamera”, con Ragusa e Siracusa ovviamente penalizzate”.

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