Cultura

I semi di cultura del filosofo Diego Fusaro

Il giovane filosofo Diego Fusaro è stato ospite della Città di Archimede per alcuni giorni, nel corso dei quali ha incontrato tantissime persone ma, soprattutto, ha lanciato diversi “semi” che si augura siano caduti su terreno “fertile”. La presentazione del suo ultimo libro “Storia e coscienza del precariato” è stato il momento finale, tenutosi nella libreria Mondadori Bookstore del Centro Commerciale Fiera del Sud, di una tre giorni che lo ha visto presenziare alla nascita del circolo siracusano dell’Associazione “Interesse Nazionale“. L’Associazione nasce nel 2017 da un’idea di Fusaro che insieme ad altri amici sostenitori, amanti della filosofia vissuta e non soltanto studiata, ha deciso di istituire con “l’obiettivo di pensare e di creare nuove vie rispetto ai due poli segretamente complementari del mondialismo e del nazionalismo. L’interesse nazionale è, in primis, l’interesse dei lavoratori e degli imprenditori italiani, a giusta distanza tanto dalle spinte del globalismo come cattiva universalità, quanto dai pericoli del nazionalismo novecentesco degenerato nell’imperialismo”.
Così lo stesso sito dell’Associazion  presenta il sodalizio che sta riscuotendo lungo tutto lo Stivale grande interesse. Come detto questa inaugurazione del circolo siracusano ha dato la possibilità di incontrare Diego Fusaro, non solo per conoscere l’Associazione ma anche per la sua ultima fatica letteraria, lunedì scorso insieme con il Direttore di VoxPublica.itSilvio Aparo, ospiti del programma “ILibro” di José Mantineo. Una chiacchierata dinnanzi ad una sala affollata, con molte persone rimaste in piedi, e che ha dato l’opportunità, al di là del tema specifico del libro, di conoscere il pensiero diFusaro, molto interessante, articolato ma con risposte precise e circostanziate su tutto. Partendo proprio dal concetto di precariato: “Tre le cose fondamentali che si intrecciano oggi: le nuove figure della produzione capitalistica (siamo passati dal capitalismo della catena di montaggio a quello che crea il precariato); la classe sociale che patisce la contrattazione (che indichiamo come nuova plebe cosmopolita); le condizioni generali del modo di vita (le fondamenta solide che hanno retto la Società stanno scomparendo). Oggi, dunque, la scissione è tra il signore mondialista e i servi precarizzati”. Concetti non semplici ma che legano i vari aspetti delle nostre società, a doppio filo inevitabilmente. “I giovani vivono in una instabilità pro tempore per cui non riescono a diventare quegli adulti in grado di costruirsi il proprio presente e il futuro, restano giovani. I lavoratori in assetto di precarietà sono in uno stato di perenne ricattabilità, il precariato non ha coscienza è la corporazione dei senza corporazione”. Eccolo il nocciolo della questione che, secondo l’autore, nasce e si sviluppa negli anni settanta.
“Fu il ’68 a segnare il passaggio da un capitalismo all’altro; perché mentre in piazza si lottava contro la morale “bacchettona”, il capitalismo si liberava della borghesia. Oggi viviamo in un’ epoca di totalitarismo glamour e si è ricreata la condizione di lotta, questa volta è l’aristocrazia finanziaria contro la massa moltitudinaria di plebe”. Qualche domanda è poi arrivata anche dal pubblico presente che ha permesso alcune riflessioni sui temi dominanti nella scena politico-sociale italiana, anche per la stessa partecipazione di Fusaro, direttamente ed indirettamente, ai dibattiti su quotidiani e tv.
“Oggi siamo dinnanzi ad una nuova deportazione di massa, come nei secoli scorsi quando si portavano nelle americhe gli schiavi africani; siamo nel “neo colonialismo 3.0“. Prima si destabilizzano i paesi, così da cagionare le condizioni per cui diventa facile importare mano d’opera a basso costo, e dopo si procede con l’importazione. Il vero razzismo è credere che queste persone desiderino venire in Europa, il non razzismo sarebbe consentire loro la libertà di vivere nel proprio Paese”. Sono tanti gli argomenti, euro, vaccini, etc, che sarebbe stato bello approfondire con il giovane filosofo, impegnato dopo la presentazione del libro in una diretta tv di Sky. Ad attenderlo per uno scambio di opinioni anche alcuni militanti di CasaPound Italia Noto, attenti e solleciti all’opportunità di partecipare ad incontri e cogliere slanci per approfondire temi di particolare interesse come quelli affrontati nel libro di Fusaro.
Emanuela Volcan

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