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Sequestro Ias, il Gip revoca l’incarico ai tre periti

Sei mesi dopo l’affidamento dell’incarico, il gip del tribunale aretuseo, Salvatore Palmeri, ha revocato l’incarico ai tre professionisti che avrebbero dovuto eseguire i rilevamenti nel contesto dell’incidente probatorio riferito all’inchiesta giudiziaria che ha portato al sequestro del sequestro del depuratore biologico consortile di Priolo, gestito dall’Ias. Come si ricorderà, l’incarico era stato conferito all’udienza del 6 dicembre al professor Giuseppe Mancini, docente associato di impianti chimici all’Università di Catania, e agli ingegneri Emilio Napoli e Alfredo Pini.  

Ai tre periti era stato dato un termine di sei mesi per depositare la consulenza ma gli stessi destinatari dell’incarico avevano annunciato di volere ricorrere a una proroga congrua dei termini a causa della complessità della vicenda da trattare e della specificità dei quesiti cui dovevano dare risposta al giudice, ai pubblici ministeri e al collegio difensivo. 

La revoca dell’incarico era stata annunciata in precedenza dal giudice, forse non del tutto convinto su quanto avessero fino ad oggi fatto i tre consulenti al punto da suggerire l’affidamento di un nuovo incarico che avverrà all’udienza del 18 luglio.  

Nell’incidente probatorio, chiesto dalla Procura e dalla difesa degli imputati, era stato chiesto ai periti di accertare se l’impianto biologico consortile abbia la possibilità strutturale e funzionale di depurare i reflui e se questi siano stati trattati in conformità alla normativa vigente e alle Bat applicabili

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