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Siracusa: 53enne colto da malore, muore sulla pista ciclabile

La pista ciclabile di Siracusa è stata scenario di una tragedia consumatasi nella serata di giovedì scorso. Un uomo è deceduto, infatti, mentre percorreva di corsa a piedi la pista.
La vittima V.C. di 53 anni originario di Avola ma residente a Siracusa, stava effettuando la solita sgambata che solitamente si concedeva con gli amici. Giunti quasi a metà del percorso, all’altezza del campo di via Lazio ha accusato un malore e si è accasciato.
Soccorso dagli amici e da altri passanti, le sue condizioni sono apparse subito serie. Gli è stato praticato il massaggio cardiaco nel frattempo è stato allertato il 118, ma l’ambulanza ha trovato non pochi problemi per raggiungere la zona in cui l’atleta amatoriale ha accusato il malessere. Secondo alcuni testimoni, l’uomo si sarebbe sentito male poco dopo le 19.30 ed il ricovero al pronto soccorso dell’Umberto primo sarebbe avvenuto intorno alle ore 20.
Giunto in ospedale, il ciclista è deceduto senza che i sanitari abbiano potuto fare nulla per salvargli la vita. Il sostituto procuratore Antonio Nicastro, sulla cui scrivania è giunto il rapporto eseguito dagli uomini della squadra mobile della Questura di Siracusa, ritiene non ci siano responsabilità penali da imputare ad alcuno. Il ritardo dell’arrivo dei soccorsi è riferibile all’impervio accesso alla pista ciclabile. I medici ed il personale di servizio sll’ambulanza è corso a piedi attraverso le campagne circostanti per giungere sul posto, mentre il mezzo del 118 ha dovuto accedre attraverso il varco di via Sicilia per giungere a ridosso della persona che era stata precedentemente soccorsa. Difficili anche le manovre di trasporto dell’uomo in barella a causa della ristrettezza della pista ciclabile e per la presenza delle staccionate laterali.
Ma a giudizio dei sanitari che hanno visitato il paziente una volta giunto in ospedale, hanno dovuto alzare le braccia e definire il caso come una pura fatalità. Il corpo dell’uomo è stato consegnato ai familiari per rendergli l’estremo saluto.

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