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Siracusa, cedette 14 chili di hascisc: arrestato dopo un anno

Dal marzo scorso pendeva sul suo capo un’ordinanza di custodia cautelare che non è stata possibile eseguire perché nel frattempo si era reso irrintracciabile. E’ stato, però, pedinato e arrestato lo scorso weekend a Siracusa, dove era tornato fugacemente per incontrare i due figli. Le manette sono scattate ai polsi di Giuseppe Stivala di 46 anni, siracusano, il quale deve adesso rispondere del reato di detenzione a fini di spaccio di 14 chili di hascisc, che furono sequestrati a ferragosto dello scorso anno a Giuseppe Di Falco, che in quella circostanza fu arrestato.

I carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Siracusa, avevano monitorato Stivala che, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, quel giorno di ferragosto si era recato a casa di Di Falco, al quale avrebbe consegnato un borsone contenente 14 panetti di hascisc ognuno da un chilogrammo per un valore complessivo di 140 mila euro circa. I carabinieri fecero irruzione nella casa di Di Falco, dove all’interno di un armadio avevano ritrovato l’ingente quantitativo di droga. Pensavano di potere bloccare anche Stivala, il quale, nel frattempo, si era trasferito in Calabria presso suoi parenti. Quando il gip ha concordato con le risultanze degli investigatori ed ha emesso nel marzo scorso, l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, Stivala sembrava irrintracciabile. Poi, attraverso una serie di contatti e anche su una traccia lasciata sui social network, i carabinieri hanno compreso che Stivala si era trasferito ad Amsterdam in Olanda, dove svolgeva lavori saltuari presso ristoranti, pizzerie e bar.

Il sostituto procuratore Antonio Nicastro, che ha coordinato l’inchiesta, ha, quindi, chiesto un mandato internazionale di arresto. Prima che venisse emesso, però, gli investigatori sono venuti a conoscenza che l’uomo stava per scendere a Siracusa nel fine settimana per una brevissima parentesi. E’ stata, quindi, l’occasione per individuarlo e arrestarlo mentre a piedi stava transitando in via Testaferrata nei pressi dell’ospedale. Ai carabinieri ha detto di non essere lui la persona ricercata, che non sapeva nulla del carico di droga sequestrato. Ma poi ha ceduto ammettendo in parte di essere responsabile della cessione della droga.

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