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Siracusa, cittadinanza onoraria ad Alicia Cassia Ruocco

Il consiglio comunale ha conferito, all’unanimità, la cittadinanza onoraria ad Alicia Cassia Ruocco, presidente del Circolo cattolico Santa Lucia di Buenos Aires. Il provvedimento è stato l’unico approvato stamattina dall’assemblea che, dopo due ore circa di riunione, si è sciolta poco prima delle 12,30 per mancanza del numero legale. Al momento dello scioglimento della seduta era in votazione il regolamento sul Garante dei diritti delle persone private della libertà, una nuova figura proposta dalla commissione Politiche e servizi sociali. I consiglieri torneranno in aula domani alle 10 per proseguire i lavori sullo stesso ordine del giorno.

La seduta è iniziata con l’approvazione dei verbali delle riunioni precedenti ed è proseguita con un intervento di Cetty Vinci che ha chiesto al presidente, Santino Armaro, di chiarire una sua frase – pronunciata nel corso della seduta di martedì e ripresa ieri da un quotidiano – sull’idea di proporre lo scioglimento delle commissioni. Secondo la consigliera Vinci e secondo Salvo Sorbello, intervenuto subito dopo, se gli atti prodotti dalle commissioni non sono chiari al punto da non mettere il Consiglio nelle condizioni di lavorare bene, la colpa non è dei consiglieri ma dei funzionari e degli assessori che li predispongono. Nella sua replica, il presidente Armaro ha detto che la frase pronunciata era legata fatti specifici, di averla detta per spingere tutti a porre maggiore attenzione agli atti da approvare e per stimolare i componenti delle commissioni a una maggiore collaborazione affinché le proposte portate in assise non presentino criticità.

Nel merito dell’ordine del giorno, l’attribuzione della cittadinanza onoraria ad Alicia Cassia Ruocco (proposta dal sindaco Garozzo su segnalazione dell’Associazione siracusani nel mondo rappresentata in aula dal presidente Vittorio Anastasi) è stata discussa e approvata dopo una richiesta di prelievo del punto avanzata da Salvatore Castagnino e accolta all’unanimità. Il profilo della donna è stato delineato da Pucci Piccione, che aveva chiesto di partecipare alla seduta nella qualità di presidente della Deputazione della cappella di santa Lucia.

“La cittadinanza onoraria conferita ad Alicia Cassia Ruocco – ha detto – è un riconoscimento non a una sola persona ma a tutti quei siracusani emigrati che conservano un forte legame con la città di origine attraverso la devozione verso la patrona”. Piccione ha ricordato che a Buenos Aires, ogni anno a maggio, si tiene una processione dedicata a santa Lucia in cui un simulacro in legno, identico a quello in argento di Siracusa, viene condotto per le strade di alcuni quartieri da portatori con i tradizionali berretti verdi. “Molti siracusani all’estero tornano a Siracusa durante le celebrazioni per santa Lucia o quando il simulacro viene esposto”, ha detto Piccione, che ha inoltre ricordato la messa celebrata dall’allora cardinale Bergoglio in occasione della visita a Buenos Aires di una delegazione siracusana. Tutti favorevoli, prima del voto dell’Aula, gli interventi di Francesco Pappalardo, Sorbello, Alberto Palestro, Vinci, Giuseppe Impallomeni e Castagnino nell’indicare il significato della cittadinanza onoraria e dell’esempio di altruismo, generosità, devozione e attaccamento alle origini rappresentato da Alicia Cassia Ruocco. Sorbello ha inoltre colto l’occasione per auspicare il definitivo ritorno a Siracusa delle spoglie di santa Lucia esposte a Venezia.

Poi il Consiglio si è occupato del regolamento sul Garante dei diritti delle persone private della libertà, che è stato illustrato in aula da Cristina Garozzo, presidente della commissione Politiche e servizi sociali all’epoca in cui fu avanzata la proposta. La figura – ha detto – nasce per tutelare i diritti fondamentali dell’individuo detenuto o limitato della libertà personale anche nel periodo di reinserimento sociale, finalità perseguite collaborando con le istituzioni penitenziarie per una reale funzione educativa della pena. Il Garante assume iniziative per l’inserimento nel mondo del lavoro dei detenuti una volta scontata la pena; supporta i detenuti e le famiglie nell’accesso ai servizi garantiti dal Comune e nell’accesso agli atti amministrativi; si rivolge alle autorità competenti in caso di violazione dei diritti; promuove iniziative di sensibilizzazione pubblica; è a disposizione delle famiglie e di quanti si occupano della rieducazione e del reinserimento sociale dei detenuti.

Il Garante è nominato dal sindaco tra quanti si candidano dopo l’emanazione di un avviso pubblico e non deve incorrere nelle situazioni di incandidabilità e ineleggibilità previste per i consiglieri comunali; decade con la scadenza del mandato del sindaco. L’incarico è incompatibile con professioni svolte nell’ambito della giustizia e della sicurezza pubblica, con la professione forense e con le cariche elettive o di amministratore in enti, aziende o società partecipate del Comune. Resta in carica in regime di prorogatio nelle more della scelta del nuovo Garante; l’incarico può essere revocato in caso di irregolarità che, però, devono essere contestate dal sindaco e rispetto alle quali i Garante può presentare delle controdeduzioni. Il Garante riferisce al sindaco, alla Giunta e al consiglio comunale.

Giudizi positivi rispetto alle finalità della proposta sono arrivati da Cosimo Burti, Castagnino, Pappalardo. Critiche da Gaetano Firenze, che ha considerato troppo generico il profilo del Garante tratteggiato nel regolamento, e da Antonio Moscuzza, che ha evidenziato il parere tecnico contrario del ragioniere generale sul secondo comma dell’articolo 6, che prevede il rimborso al Garante delle “spese di viaggio effettivamente sostenute e documentate”.

Durante le discussione sugli articoli, Castagnino e Tony Bonafede hanno criticato la scelta di far nominare il Garante dal sindaco (articolo 3), proponendo un emendamento che prevedeva l’elezione da parte del consiglio comunale. La proposta è stata bocciata con 13 no, 7 sì e 3 astensioni. Subito dopo si è passati all’approvazione dell’intero articolo 3 ma alla fine del voto, per appello nominale, sono risultati presenti 20 consiglieri, uno in meno di quelli necessari alla prosecuzione dei lavori. A quel punto il presidente Armaro ha rinviato a domani la seduta.

MAIOLINO. “ALICIA CASSIA, TESTIMONIANZA DI AUTENTICITA’ DELLA TRADIZIONE”. Il Presidente del comitato Giovani per Siracusa, Alessandro Maiolino interviene in merito al conferimento della cittadinanza onoraria ad Alicia Cassia Ruocco. “Alicia Cassia è la testimonianza di come le nostre tradizioni culturali possano essere esportate in tutto il mondo con sempre viva autenticità. Ella, ogni giorno con straordinario impegno adotta iniziative per promuovere tra i siciliani all’estero e gli argentini in particolare la conoscenza e la valorizzazione della realtà economica, storica, archeologica, artistica ed umana di Siracusa riservando particolare attenzione alla devozione verso la Santa Patrona, Lucia. A Buenos Aires a maggio si celebra la festa della Vergine e Martire siracusana e come avviene nella nostra città si porta in processione un simulacro ligneo simile a quello nostro con i portatori che indossano i tradizionali berretti verdi e gridano “Sarausana je! Viva Santa Lucia”. Questo è testimonianza di come le nostre tradizioni popolari – conclude Maiolino – siano riconosciute a seguite all’estero e la cittadinanza ad Alicia Cassia e la testimonianza di come tutto ciò possa accadere in quanto alla base vi sono forti sentimenti ed enorme devozione verso la nostra Santa Patrona”.

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