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Siracusa, colpi di pistola e fuoco: escalation criminale che preoccupa cittadini e istituzioni

Fine settimana di fuoco e paura; tre episodi inquietanti sono accaduti tra sabato e domenica scorsa nel capoluogo. Il più rilevante è stato una sparatoria dal chiaro tono intimidatorio avvenuta nella zona balneare di Ognina. Indagini a tutto campo dei carabinieri per fare luce sull’episodio avvenuto la notte tra venerdì e sabato al solarium della località marina dove insistono centinaia di villette. Ignoti attentatori hanno sparato tre colpi di pistola contro la struttura balneare. Di primo acchito appare come un chiaro segnale intimidatorio ma senza una spiegazione certa da parte gestori del solarium. Infatti, i titolari ai carabinieri hanno riferito di non comprendere chi e perché abbiano determinato l’atto intimidatorio. A questo punto le indagini degli investigatori dell’Arma si sono dispiegate a ventaglio e i carabinieri stanno vagliando tutte le ipotesi.

Ma gli episodi di una certa entità non finiscono qui. Poco dopo le 3 del mattino di ieri, è andato a fuoco una panineria in via Alessandro Specchi, nella zona alta della città. L’intervento dei vigili del fuoco ha evitato che la panineria andasse del tutto distrutta, ma le fiamme hanno provocato danni considerevoli. A indagare sono i poliziotti della squadra mobile della Questura di Siracusa.

Il terzo episodio intimidatorio si è verificato in contrada Cardona, nella periferia Sud del capoluogo, dove ignoti avrebbero appiccato l’incendio al container della ditta che sta eseguendo i lavori per la messa in sicurezza della discarica dei rifiuti ormai da qualche tempo esaurita e in disuso. Sul posto sono accorse le squadre dei vigili del fuoco, per domare il fuoco, e i poliziotti che hanno avviato subito le indagini per venire a capo del perché dell’atto criminoso.

La ripresa dell’attività intimidatoria che negli ultimi tempi ha dato i segnali di riferimento temporale annunciati dalla Direzione Investigativa Antimafia. La Dna qualche mese fa ha consegnato un lungo e articolato rapporto al Parlamento che identifica l’ipotesi di una massiccia ripresa dell’attività mafiosa in tutta la Sicilia, la provincia di Siracusa compresa, specificando che i “picciotti” rimasti in campo sono legati a sua volta ai clan catanesi.

Che i clan siracusani si siano riorganizzati è stato confermato dalle operazioni di polizia portati a termine dalle forze dell’ordine, con sequestri di droga e armi; ma il segnale più chiaro è la ripresa delle estorsioni che dopo una tregua durata anni, da qualche tempo i segnali di guerra si sono visti copiosi, anche se rimane un’impresa ardua per gli investigatori trovare i colpevoli . Rimane sempre il sottobosco dell’omertà che non consente di eliminare del tutto il fenomeno, anche se, per gli addetti ai lavori, si tratterebbe della richiesta capillare ma di pochi euro rispetto alle pretese del passato.

Una delle ultime operazioni delle forze di polizia ha colpito il gruppo storico della “Borgata” nel corso degli anni si era affrancato dal clan mafioso Bottaro-Attanasio e aveva iniziato a operare in piena autonomia nell’omonimo quartiere siracusano. Finalità del sodalizio era sia quella di imporre il pagamento del pizzo ai commercianti i cui esercizi ricadevano nella zona d’influenza, sia il reinvestimento dei proventi nel traffico delle sostanze stupefacenti o in attività commerciali lecite. Nel corso delle indagini sono emersi diversi episodi estorsivi, molti dei quali non denunciati dalle vittime, contestati ai nove indagati.

Altra operazione con lo sfondo dell’estorsione che ha coinvolto otto le persone destinatarie di provvedimenti di custodia cautelare, emessi dai giudici per le indagini preliminari di Catania e Siracusa, con l’accusa di tentata estorsione e danneggiamento aggravato dal metodo mafioso nell’ambito dell’inchiesta “Piazza pulita”. Stando alle indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Catania, in quattro avrebbero messo in atto un tentativo di estorsione ai danni della società che gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti a Noto.

Per arginare e combattere efficacemente il fenomeno dell’estorsione è previsto un fondo di solidarietà presso la prefettura di Siracusa. Il Fondo di solidarietà è offerto agli operatori economici, ai commercianti, agli artigiani, ai liberi professionisti vittime di estorsione. L’elargizione è concessa ai soggetti vittime di richieste estorsive.

Concetto Alota

 

 

 

 

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