Siracusa, consiglio comunale aperto sulla vendita di Versalis
Consiglio comunale aperto stamane sulle tematiche collegate sulla paventate vendita di Versalisi da parte dell’Eni. Preoccupazione per le prospettive occupazionali nel caso di vendita della Versalis e per la perdita di 400 milioni di investimenti promessi nel 2013 da Eni. Sono i passaggi chiave di un ordine del giorno redatto stamattina dal consiglio comunale, al termine dell’adunanza aperta a parlamentari e sindacalisti, convocato per discutere della prospettiva di vendita dell’azienda al fondo finanziario americano Sk Capital, prospettiva che ha causato la mobilitazione dei lavoratori.
Il documento, come ha spiegato il presidente Santino Armaro, sarà proposto formalmente nella prossima seduta di Consiglio e “fa voti ai governi nazionale e regionale, alle rappresentanze politiche affinché venga data serenità e sicurezza alle popolazioni amministrate, assumendo con urgenza e determinazione tutte le iniziative utili e necessarie per la salvaguardia degli investimenti e del livello occupazionale”.
Ma il Comune ha deciso di andare oltre. Alla fine dei lavori, l’assessore al Bilancio, Gianluca Scrofani ha annunciato di avere concordato con il sindaco, Giancarlo Garozzo, la necessità di sottoporre agli altri primi cittadini una lettera da indirizzare a Roma e Palermo affinché i governi si facciano carico di difendere l’occupazione e le prospettive della chimica in provincia di Siracusa.
Nell’evidenziare le pesanti conseguenze che l’operazione Versalis rischia di avere per l’economia di tutto il territorio, il presidente Armaro ha ricordato che la convocazione della riunione era stata chiesta di una trentina di consiglieri comunali. Prima firmataria è stata Sonia D’Amico che, introducendo l’argomento, ha criticato la decisione di Eni e del governo di fare un passo indietro rispetto al settore della chimica. La vendita di Versalis a un fondo finanziario privato ne è una dimostrazione, mentre la chimica necessita di investimenti e resta centrale per la vocazione economica della provincia.
Il deputato nazionale Pippo Zappulla, dopo avere ricordato le vertenze che coinvolgono i lavoratori della provincia e che riguardano anche il settore agricolo, ha parlato del caso Versalis come problema nazionale perché misura la capacità del Paese di stare nei mercati internazionali. Per il parlamentare, la chimica italiana ha bisogno di essere ammodernata ma non può essere smantellatata e ceduta a pezzi. Il governo nazionale, ha aggiunto, non può difendere questa operazione vista anche le cattive esperienze del passato.
Paolo Sanzaro, segretario generale della Cisl, ha invocato un’alleanza forte tra sindacato, politica e istituzioni contro una cessione che rischia di far perdere di significato a tutta la zona industriale siracusana. Sanzaro si è detto contrario all’ipotesi di cessione dell’azienda al fondo finanziario privato, esprimendo pessimismo anche rispetto alla possibilità di effettuare le bonifiche e auspicando l’ingresso di un nuovo socio con Eni.
Il segretario provinciale dell’Ugl, Tonino Galioto, ha detto di non sentirsi sufficientemente sostenuto e rappresentato in questa vertenza dal governo regionale. La cessione di Versalis sarebbe un ulteriore danno a una zona industriale già impoverita e in cui non c’è traccia di investimenti.
Andrea Bottaro, della segreteria provinciale della Uil, dopo avere lamentato la scarsa attenzione mostrata fino a questo momento dal Comune, ha richiamato alla responsabilità sociale di Eni che non può lasciare così il territorio. Il controllo di Versalis, ha aggiunto, non può passare in mano a un fondo finanziario americano con capitale iraniano.
Per Alessandro Acquaviva “bisogna tenere la barra dritta contro la privatizzazione di Versalis”, perché non garantisce né i lavoratori né le prospettive economiche della provincia. Nessuno può sentirsi tranquillo, ha affermato, rispetto a un impegno preso da privati.
Dopo avere ripercorso i vari passaggi della vicenda, la deputata nazionale Sofia Amoddio ha respinto la ricostruzione di un territorio lasciato solo dalla politica. Ha ricordato, come già aveva fatto Zappulla, che sulla vendita di Versalis 60 parlamentari hanno firmato una risoluzione approvata in commissione, che della questione si è occupato anche il ministro Guidi e che l’Eni si è impegnata a presentare in Parlamento il piano industriale. Versalis, ha spiegato, è l’unica ad avere accettato le condizioni poste da Eni, che lamenta 20 anni di perdite (superiori a 5 miliardi) rispetto a una attivo di 300 milioni nell’ultimo anno.
Per la deputata regionale Marika Cirone Di Marco, il governo nazionale deve capire che in ballo c’è un pezzo consistente dell’economia siciliana e per questo deve occuparsene, se non vuole “commettere un errore strategico”. La deputata ha rivendicato l’impegno della Regione, ha ricordato la riunione tenuta in commissione Attività produttive alla quale Eni non si è presentata, la risoluzione approvata e sottoscritta anche dai deputati siracusani Vincenzo Vinciullo, Stefano Zito e Pippo Sorbello e condivisa dall’assessore Bruno Marziano.
Un invito a mantenere alta la protesta è arrivato dal segretario della Cgil, Paolo Zappulla, secondo il quale il governo nazionale deve comprendere il livello di un’emergenza sociale che non riguarda solo Priolo o la Sicilia ma diverse regioni italiane. Il governo vuole che si abbassi la guardia per concludere l’operazione. Quando Eni parla di perdite, ha spiegato, non dice che dal punto di vista economico la chimica ha un andamento ciclico e che le difficoltà riguardano una fase in cui il prezzo del petrolio è stato alto, mentre oggi è molto più basso che in passato. Zappulla si è detto pessimista rispetto alla prospettiva delle bonifiche, alla tenuta della Sk Capital e alla sue capacità gestionali nel settore della chimica. Infine ha accusato di assenza la presidenza della Regione mentre in Veneto e in Emilia Romagna i capi dei governi sono accanto ai sindacati.
Per Gaetano Firenze il problema è stato sottovalutato rispetto all’entità delle conseguenze, mentre è necessario riportare la chimica al centro del dibattito politico. L’allarme per questo comparto produttivo è stato condiviso da Carmen Castelluccio, che però ha respinto l’accusa di sottovalutazione del problema da parte del consiglio comunale.
Il dibattito è stato chiuso dall’assessore al Bilancio, Scrofani, che si è detto preoccupato rispetto a una prospettiva che mette in discussione molte centinaia di posti di lavoro tra diretto e indotto e che fa apparire ancora una volta Siracusa come terra di conquista. Poi Scrofani ha informato l’aula dell’idea, accolta dal sindaco Garozzo, di un documento da far sottoscrivere ai sindaci dell’area industriale e di tutta la provincia, e sul quale chiedere il consenso di altri primi cittadini siciliani, da portare all’attenzione dei governi nazionale e regionale.
In apertura di lavori, Salvo Sorbello ha fatto gli auguri al sindaco Garozzo e alla famiglia per la nascita della sua prima figlia. “Ritengo – ha detto – di interpretare il pensiero di tutti i consiglieri perché i rapporti personali devono essere sempre salvaguardati al di là di quelli politici. In un tempo in cui si perdono di vista le cose davvero importanti, la nascita di bambini nelle famiglie siracusane deve essere vissuta come momento di speranza e di fiducia nel futuro”. Agli auguri di Sorbello si sono uniti molti degli intervenuti al dibattito.