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Siracusa, distruzione di atti pubblici: chiesta la proroga delle indagini

Il pm Davide Lucignani ha chiesto al gip del tribunale Giuseppe Tripi una proroga delle indagini sulla presunta distruzione di atti pubblici per la quale il pubblico ministero. La vicenda scaturisce dalla denuncia sporta dalla consigliera comunale Simona Princiotta, che nell’aprile dello scorso anno ha inoltrato alla Procura aretusea relativa, come lei stessa dice, alla “distruzione dei verbali originali manoscritti dei lavori di una sola commissione, distruzione che sarebbe stata concordata con il presidente Armaro e con l’ufficio di presidenza avrebbe deciso di archiviare il procedimento”.

Ed è proprio la consigliera comunale di Democratici e Progressisti a riportare il caso all’attenzione dell’opinione pubblica. “Il 27 gennaio – dice la consigliera comunale Princiotta in un documento diffuso alla stampa – tramite una sola testata online era stata diramata la notizia che il pubblico ministero Davide Lucignani aveva chiesto l’archiviazione del procedimento nei confronti del presidente del Consiglio comunale Santino Armaro”. Dalla lettura di quell’articolo, Princiotta ha perso spunto per domandarsi “come mai stata pubblicata una notizia senza che la diretta interessata, nella posizione di querelante, avesse mai avuto contezza della richiesta di archiviazione in quanto è dovere del Pm comunicare la richiesta anche alla querelante per dare l’opportunità di relativa opposizione”.

 “Mi è doveroso sottolineare – dice Princiotta – che la mia denuncia, sulla distruzione di atti pubblici, scaturiva dopo che la dottoressa Gionfriddo, segretaria di commissione, dichiarò per iscritto che aveva distrutto tutti i verbali originali della commissione urbanistica su richiesta del presidente Armaro”.

Un pensiero su “Siracusa, distruzione di atti pubblici: chiesta la proroga delle indagini

  • Ma come mai questa distruzione di atti pubblici? Cosa c’era da nascondere? E poi parlano pure di trasparenza. Altro che archiviazione, a questi soggetti bisognerebbe dare l’ interdizione perpetua dai pubblici uffici.

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