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Siracusa, elevate sanzioni per 8.500 euro a tre ristoratori

I militari della Capitaneria di Porto di Siracusa sono stati impegnati nell’ambito di una serie di controlli volti a contrastare l’illecita commercializzazione e somministrazione di prodotti ittici e la corretta applicazione delle normative nazionali e comunitarie con particolare attenzione alla tracciabilità ed al rispetto del fermo biologico del riccio di mare.

L’attività si affianca ai controlli sulla filiera della pesca in atto in questi giorni presso pescherie, supermercati e lungo i punti di sbarco dell’intero litorale di giurisdizione.

In tale ambito, i militari hanno ispezionato i ristoranti del centro storico di Siracusa, a carico di 3 dei quali sono state complessivamente elevate sanzioni amministrative per un totale di 8500 euro.

Contestata la mancanza di documentazione attestante la provenienza del prodotto ittico rinvenuto, a garanzia della tracciabilità e della tutela del consumatore finale, nonché la presenza di polpa di ricci in periodo di fermo biologico. Il prodotto ittico posto sotto sequestro è stato giudicato non idoneo al consumo umano, in quanto di dubbia provenienza, e pertanto avviato alla distruzione, a seguito di visita veterinaria effettuata da personale del Servizio Veterinario dell’Asp 8 di Siracusa intervento.

La Guardia Costiera ricorda che il periodo di divieto di raccolta del riccio di mare durerà fino al 30 Giugno, così come previsto dalla vigente legislazione nazionale, e che non sarà̀ consentito per l’intero periodo di fermo alcun tipo di pesca avente ad oggetto tale specie, sia essa effettuata da pescatori professionali che sportivi, né tantomeno la detenzione e la vendita, pena sanzioni che vanno da 1000 a 6000 euro, confisca degli attrezzi e del pescato.

Doveroso sensibilizzare soprattutto i consumatori, affinché́, responsabilmente, evitino di richiedere a rivenditori polpa di riccio per non incentivarne la cattura.

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