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Siracusa. “Gettonopoli”, indagati 49 consiglieri comunali di maggioranza e opposizione

Sulle presunte irregolarità nell’elargizione dei gettoni di presenza e dei rimborsi delle spese nei confronti dei consiglieri comunali per la partecipazione ai lavori delle commissioni consiliari, fascicolo d’inchiesta aperto della Procura della Repubblica di Siracusa, sono iscritti nel registro degli indagati a “modello 21” ben quarantanove consiglieri comunali dell’attuale e della precedente tornata amministrativa. Maggioranza e opposizione accomunati dallo stesso individuale interesse.

Le indagini della Digos della questura di Siracusa, diretta dal dottor Vincenzo Frontera, vennero fuori a seguito della denuncia di Stefano Zito del Movimento cinque stelle. Nel corso delle indagini sono stati acquisiti i verbali delle commissioni consiliari e gli atti della Ragioneria comunale, documentazione alla quale si aggiunge la relazione, redatta dall’ispettore, dottor Francesco Riela, nominato dall’assessorato agli Enti locali della Regione siciliana dopo le varie denunce. Il funzionario nello specifico ha ricostruito l’intero quadro contabile per capire se siano state commesse delle irregolarità in questa vicenda. L’ispettore della Regione e il procuratore capo Francesco Paolo Giordano si sono interfacciati e le due indagini (quella giudiziaria e quella amministrativa) hanno trovato le aderenze d’ordine giudiziario.

La relazione fu depositata nel novembre scorso, dopo sette mesi di lavoro, ed è stata consegnata al responsabile del procedimento. Nella relazione sono state evidenziate alcune irregolarità nelle procedure legate al pagamento di gettoni di presenza e rimborsi ai datori di lavoro per capigruppo e i consiglieri delegati a partecipare a riunioni delle commissioni delle quali non sono componenti. Il responsabile del procedimento, funzionario dell’assessorato regionale agli Enti Locali, ha consegnato le controdeduzioni.

Nella circostanziata denuncia del Movimento cinque stelle, si chiarisce come sulle 1.095 riunioni di commissioni a fronte di appena 52 sedute del civico consesso all’anno per un ammontare di 716 mila 543 euro di emolumenti per relativi gettoni di presenza. Fatto questo che ha avuto un seguito non soltanto nell’opinione pubblica e in alcune popolari trasmissioni televisive ma soprattutto negli ambienti giudiziari al punto che la Procura della Repubblica di Siracusa ha dato mandato agli uomini della Digos della Questura di Siracusa di acquisire tutta la documentazione disponibile e necessaria per avere un quadro della situazione quanto più aderente alla realtà.

Gli esponenti del movimento cinque stelle, hanno puntato molto l’attenzione sulla delibera 109 del 2013, con la quale, partendo da una “difficoltà interpretativa” del regolamento, l’attuale consiglio comunale ha deciso di estendere il gettone di presenza anche ai capigruppo, o delegati, che partecipano alle commissioni, con l’effetto di raddoppiare il numero dei componenti delle commissioni consiliari, e quindi aumentare i costi per il gettone di presenza.

Ma solo dopo che scoppiò il caso “gettonopoli”, il consiglio comunale, nella seduta del 20 marzo dello scorso anno approvò il nuovo regolamento delle commissioni consiliari, rideterminando le indennità ai consiglieri per le partecipazioni alle riunioni consiliari e alle commissioni. In conformità a questo nuovo regolamento sono previste cinque commissioni al posto delle otto precedenti e sedici componenti per ciascuna, invece che otto. Sono state previste modifiche nei modi per la convocazione. Ma la posizione dei consiglieri indagati presenta ancora tante criticità.

Concetto Alota

 

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