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Siracusa, in Tribunale tante udienze e qualche disagio

Ritorno alla quasi piena attività giudiziaria ieri non senza qualche intoppo. Dopo il lockdown dovuto all’emergenza epidemiologica e, in particolare, al riscontro positivo su un magistrato della Procura, sono state 7 le udienze che si sono tenute nelle aule giudiziarie davanti a giudici monocratici per trattare decine di processi. Per la stragrande maggioranza sono state udienze interlocutorie, servite solo per un mero rinvio dei procedimenti penali a dopo il 30 giugno. Non si sono tenute, invece, udienze collegiali, fissate a partire da domani nell’aula di corte d’assise. La maggiore concentrazione di persone, per lo più di addetti ai lavori, è stata riscontrata nel corridoio davanti all’aula del giudice di pace.

Non sono mancati gli utenti sprovvisti di mascherina ai quali il personale addetto alla vigilanza ha impedito l’ingresso all’interno del palazzo di giustizia. E’ questa una delle severe disposizioni impartite dal presidente del tribunale facente funzioni, Antonino Alì, che in tarda mattinata ha presieduto una conferenza dei servizi a cui hanno preso parte il procuratore capo Sabrina Gambino, i capi degli uffici e i rappresentanti del comitato di sicurezza.

“Quella di ieri è stata una pseudo ripartenza perché di processi in trattazione ce ne sono stati ben pochi – afferma Carlo Greco, vice presidente del consiglio dell’Ordine degli avvocati – l’organizzazione nel suo complesso è andata bene soprattutto per quel che riguarda l’Unep, il servizio svolto dagli ufficiali giudiziari, ben organizzato, ma il resto va ancora calibrato. Riscontriamo la buona volontà da parte del presidente del tribunale, dei funzionari delle cancellerie ma ci scontriamo oggi con il fatto che molti operatori giudiziari svolgono il lavoro agile. Noi avvocati chiediamo che funzionino quei servizi che, almeno sulla carta, sono oggi disponibili. Speriamo che l’emergenza si fermi al 31 giugno anche se abbiamo il timore di un ulteriore slittamento. I disservizi ci sono stati ma è il primo giorno e siamo disponibili a essere flessibili e a dare la possibilità a tutti di ricalibrare la macchina organizzativa”.

F. N.

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