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Siracusa. La politica e il contributo del voto con l’effetto Cannata sul risultato di Fratelli d’Italia

L’opinione – 

Il governo giallo-verde è stato accompagnato durante l’intera campagna elettorale da veleni e polemiche, ma anche a Siracusa non sono mancati i colpi bassi e le strategie per dominare la scena della politica. Tuttavia, nella nostra piccola Siracusa alcuni risultati elettorali potrebbero innescare un meccanismo incontrollabile; scontato che i contributi contano, e non solo quelli pubblici, ma quelli del risultato elettorale. E qui entra in campo il fenomeno Luca Cannata che in molti davano, per spacciato, invece ha fatto la differenza all’interno del partito della Meloni; Fratelli d’Italia può vantare di aver un più 6% grazie ai voti del sindaco di Avola, dopo aver registrato il 15% nella Provincia di Siracusa. Infatti, i suoi 20,000 voti hanno fatto lievitare la percentuale generale, e questo è un dato certo e non un annuncio o un avviso ai naviganti.

Salvini fa il pieno, il M5Stelle registra una fragorosa discesa. Un’impennata limitata del Pd e un crollo di Forza Italia con la decisa ripresa di Fratelli d’Italia, grazie anche ai voti “siracusani”. Infatti, la decisione di far dimettere il senatore Raffaele Stancanelli per andare al Parlamento europeo, facendo perdere rappresentanza qualificata alla Sicilia e al territorio siracusano, non è una buona cosa. Così, accusiamo il colpo due volte: perdiamo un senatore siciliano e un deputato europeo siracusano, a favore di Giovanna Petrenga di Casal di Principe della Regione Campania che subentrerà a Stancanelli al Senato.

Tutto questo al netto della prioritaria contro il territorio siracusano, che tornerà a bussare alle porte della politica chiedendo il conto a Forza Italia per la variabile che può inchiodare alle proprie responsabilità il colpevole che ha provocato una scissione, di fatto, che alla fine ha danneggiato la nostra comunità, ancor prima dei risultati del Movimento berlusconiano. L’elaborazione di una strategia perdente, in uno scenario che va tenuto in debito conto per gli attuali numeri dei voti ottenuti, nonostante i tentativi di colpire in tutti i modi Cannata. L’ipotesi più probabile appare quella che non si vuole tenere da conto che è il risultato di Luca Cannata piaccia, oppure no, surclassa i partiti di maggioranza che mettono in conto un ribaltamento di classifica. Una rivisitazione dell’agenda politica in Sicilia e l’uscita allo scoperto del governatore Musumeci in vista anche della manovra per un rimpasto della Giunta di Governo che potrebbe interessare anche Frateli d’Italia con Cannata protagonista in subordine al seggio al Parlamento Europeo, ma anche il preludio di una rielaborazione degli equilibri politici in Sicilia. E se la Storia ci viene incontro, non possiamo vivere smemorati, nel ricordare i colpi bassi contro Santi Nicita non appena diventa presidente della Regione, Siciliana, l’unico siracusano, per ripetete l’errore ora con Luca Cannata a cui viene negato il diritto di sedere a Bruxelles. Forse non avremmo più un’occasione del genere, anche se, come si sol dire; niente avviene per caso.

Dentro questo schema, entra il Pd che ha ancora influenza in fette di elettorato in Sicilia, confermando il buon risultato del nuovo Pd di Zingaretti, anche se lo stesso ha dichiarato più volte che in caso di crisi sarebbe meglio andare al voto anticipato. E questo anche senza le verità nascoste per le motivazioni politiche alla base di un voto anticipato non sarebbe solo una passeggiata per la Lega, ma anche per una doppia vittoria di Fratelli d’Italia a danno di Forza Italia, con una maggioranza Salvini-Meloni indipendente da Berlusconi, favorito dalle norme di legge che consentono di avere i numeri adeguati in Parlamento se un partito o un’alleanza (coalizione), giunge sopra il 41/42 per cento. L’unica nota stinata, la poca importanza e la quasi scomparse dei Verdi; nucleo importante in difesa dei diritti e dell’Ambiente.

Renzo Calabrò

 

 

 

 

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