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Siracusa sotto l’assedio dei poteri forti che controllano la politica dove si parla ormai solo di offese e querele

 

Le vicende politiche scaturite dalle lotte di potere all’interno al Pd siracusano sono a tratti disarticolate e conformano una lotta violenta senza precedenti che va ben al di là della civile convivenza e che hanno creato un enorme danno alla collettività siracusana per beghe d’interessi personali. Uno scontro dove a patire sono gli interessi della popolazione. È una situazione fuori controllo in una tensione pericolosa e carica di odio che appartiene solamente alle parti in causa, ma i danni sono tutti contro la comunità siracusana che deve assistere a questo indegno spettacolo senza sapere perché: non ci sono le condizioni di mafia per sciogliere il consiglio comunale ridotto ormai ai minimi termini e inutile per amministrare la città allo sbando; non ci sono possibilità per una nuova esperienza di giunta finalizzata alla ripresa della politica anche fuori dalle file dei circoli politici che somigliano sempre di più a degli studi legale a cielo aperto, dove si parla solamente di denunce e querele, con un linguaggio velenoso è vergognosamente a tratti sguaiato oltre che opprimente e carico di errori e menzogne non casuali. Beghe artefatte e ritagliate a misura che ora rischiano di far saltare tutto per aria. La città è stata consegnata all’anarchia. La gente è stanca di conferenze stampa, dove si sparla sempre delle stesse cose, di accuse e smentite, di veleni, di doppi giochi e di fatti sulla sfera personale come in un cortile di servi.

Un gruppo estraneo alla politica di poteri forti entrato a gamba tesa nella diatriba dirige il gioco e vuole sopraffare tutto e tutti per gli interessi milionari in ballo sfruttando e strumentalizzando chi si trova in una lotta per altri motivi a sua volta poco nobili. Si tratta in pratica di una battaglia tra due “fazioni” in lotta che tentano ognuno per la propria posizione di annientare l’altro. Ciò non toglie le responsabilità di chi ha messo in piedi tutti questi mucchietti di “veleni” per aumentarne il volume della propria merce ormai poco pregiata e puzzolente e già da tanto tempo fortemente avariata. E non aiuta il beneplacito disinvolto di chi crede di combattere inconsciamente la battaglia fuori dalle logiche della politica sulla pubblica via.

Disturba l’abbandono della città al proprio destino, oltre all’aspetto puerile del linguaggio mediatico tra le parti in causa, fondato sul venticello della calunnia e sulla speranza che il “nemico” trovasse la sconfitta per uno ”scalino giudiziario mal celato”. I cittadini siracusani stanno pagando gli errori scaturiti da una lotta tra i clan degli affari celati dietro mentite spoglie della politica e con i soldi pubblici. La follia ha occupato il posto del buon senso. Qui ormai nessuno vuole fare un passo indietro, ma solo colpire il nemico dichiarato più violentemente possibile fino a ucciderlo senza pietà. È diventato davvero difficile liberare la città di Siracusa da quest’assedio. L’unica speranza rimasta è affidarsi alle preghiere verso la Madonna delle Lacrime. Che vergogna.

Concetto Alota

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