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Siracusa. L’inciucio politico a 5stelle al Vermexio e il cambio casacca se “Il potere logora chi non ce l’ha”…

La presidente del consiglio comunale, Moena Scala.

L’opinione

 L’elezione della pentastellata Moena Scala a presidente del consiglio comunale e a vice Michele Mangiafico, in un possibile groviglio di compromessi ed equilibri, ha cambiato le regole del gioco, oltre che del risultato elettorale e, cosa grave, della volontà popolare.

 “Il 5stelle si vende per la poltrona ad un Pd che per non avere l’opposizione tra le istituzioni si allea con il movimento consumando un accordo con chi avrebbe dovuto essere coalizione di centrodestra compatto; insomma all’indomani delle elezioni gli schieramenti si mischiano, si mescolano e tradiscono gli elettori. Noi restiamo, dove eravamo, siamo sconfitti ma rispettosi del patto fatto con gli elettori”. Così “sull’impiastro politico” consumato al Vermexio i consiglieri comunali Salvatore Castagnino, Fabio Alota e Mauro Basile. Una rivendicazione da parte di chi ha rispettato i patti con gli elettori e tutta la cittadinanza.

Si contesta da anni l’attaccamento alla poltrona, regola della vecchia politica, ma, senza la forza della volontà, si finisce sempre per applaudire quel che diceva Andreotti: Il potere logora chi non ce l’ha”. È l’aforisma più celebre fra quelli di Giulio Andreotti. Anche se la frase non è sua, bensì, sentenziano gli storici, del celebre politico e diplomatico francese del Settecento, Charles Maurice de Tayllerand.

E se la politica è da sempre l’arte del compromesso, del traccheggio, occorre ricordare che fino a pochi giorni fa i penta-stellati erano considerati i puri della politica, e mentre tutti strillavano contro i corrotti i grillini invece gridavano definendo i partiti e le liste civiche di riferimento scatole piena di politicanti, cadaveri putrefatti. Ma i “morti” al Vermexio hanno, invece votato. La cosa grave che si tenta di negare l’accordo mentre alcuni degli addetti ai lavori non nascondono di essersi otturato il naso e votare secondo l’ordine di scuderia. Siamo ritornati nella politica democristiana dei due formi. Una condizione che ha addirittura cambiato il programma elettorale votato dagli iscritti per addolcire le precedenti critiche verso la linea dura, onesta e corretta di un movimento che creava proseliti ogni giorno. Ma erano solo proclami?

Stride la comunicazione messa in onda dai 5Stelle, costruita su un un’aggressiva campagna di demolizione e denunce contro gli avversari a ventaglio con i riferimenti ai fallimenti di una politica miope e fatta di compromessi, sfruttando i temi scottanti per costruire la fortuna elettorale. Una solida base del consenso popolare, ma ora questo “bottino” al Vermexio sotto lecita della bandiera della vittoria per un’elezione, con il sospetto che si vuole allargare in tutta la provincia l’inciucio con forze tradizionali della politica democristiana e di un Pd rivoluzionario attuando, di fatto, il consociativismo politico allargato all’arcobaleno, annullando ideologie, la buona politica in un predicare bene e razzolare malissimo. Le manovre sembrerebbero voler orientare la nave a 5stelle verso il porto inquinato del grande “inciucio” a livello globale, dimenticando le idee profuse e le promesse fatte.

Il “vizietto” prima tanto contestato agli altri è ora diventato infettivo, e più passa il tempo più i 5Stelle rischiano di diventare un partito come gli altri, comune, con pecche e peccati. È stata distrutta così a cuor leggero la “Sindrome dell’Immacolata Concezione”, regola alla quale tutto ciò che fa un grillino, è irreprensibile, invece fatto da un comune mortale, è grave.

Concetto Alota

 

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