Siracusa, prossime amministrative tra grida e sussurra, ma il papabile appare Francesco Italia
L’opinione – di Concetto Alota –
La classe politica della città di Siracusa non era mai scesa così in basso. Sono in tanti i candidati a sindaco (finora 10 ma potrebbero addirittura aumentare) o consiglieri comunali che tradiscono la propria storia per candidarsi nella migliore posizione possibile per conquistare un “posto al sole” al Vermexio.
Sono tanti gli aspiranti pronti a cambiare il passo verso la politica di strada. La lezione del passato non è servita. Di questo passo i siracusani rischiano di rimanere in mano a politicanti della vecchia guardia, senza scrupoli, maneggioni, furbi e volponi.
Per le prossime amministrative si confermano due schieramenti: centrodestra e centrosinistra, mentre crescono a dismisura le candidature espressione di liste civiche. Il fronte di centrodestra si presenta spaccato: Ferdinando Messina, sostenuto da Forza Italia, mentre Edy Bandiera si è autosospeso dal partito di Berlusconi e sarà sostenuto da tre liste, che comprende anche l’Udc. Il centrosinistra sceglie Renata Giunta, sostenuta, tra l’altro, dal partito democratico e dal Movimento cinque stelle. Giancarlo Garozzo, sindaco della città di Siracusa dal 2013 al 2018, scende di nuovo in campo con Viva l’Italia e altri esponenti dell’autonomismo e del civismo.
Il più papabile finora, piaccia oppure no, appare l’attuale primo cittadino Francesco Italia, sostenuto da Calenda e il sostegno di almeno cinque liste. Candidato a sindaco anche l’ex consigliere comunale Roberto Trigilio, ex Movimento cinque stelle, con il sostegno di due liste con l’appoggio di Cateno De Luca. Michele Mangiafico, scende in campo nella scenario del civismo. Insiste anche la candidatura dell’ex consigliere comunale Michele Mangiafico, che con il movimento Civico 4 punta con decisione alla poltrona di sindaco. Hanno annunciato la loro candidatura a sindaco anche il giornalista ed editore Giuseppe Bianca, che si è sempre battuto sul suo giornale per il rispetto della città e della legalità, che sarà sostenuto da una lista civica; il medico Elino Attardi, sostenuto da due liste, e Abdelaziz Mouddih, detto Aziz.
In tutto questo marasma, il più colpito rimane Alfredo Foti, il quale dopo speranze, promesse e azioni rivolti alla candidatura a Sindaco ha detto che “Officina civica” andava verso altri scopi, non confacenti ai suoi principi e interessi e di parte del gruppo di appartenenza e del progetto politico, e per questo si è defilato.
Con la scomparsa di Gino Foti e dopo lo sbarramento contro Alfredo Foti, si ferma la dinastia del Foti e dei livelli alti della politica siracusana.
A volte la Storia si ferma e torna indietro, ma, a ben sentire e vedere, stavolta si tratterebbe di un vero mercato delle vacche e non della vecchia politica di cui ha bisogno la città di Archimede abbandonata al destino dei vinti.