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Siracusa, via Tisia: attentato incendiario a studio professionale

Non bastavano gli ordigni adesso si ritorna agli attentati incendiari. L’episodio è avvenuto nella zona alta della città di Siracusa, in via Tisia dove ignoti piromani hanno appiccato l’incendio alla porta d’ingresso di uno studio professionale, che si trova in una palazzina. Scattato l’allarme, sul posto sono accorse le squadre dei vigili del fuoco e gli agenti della squadra mobile, che hanno avviato le indagini per venire a capo della situazione. Gli ignoti piromani hanno agito nottetempo e ad accorgersi delle fiamme sono stati alcuni condomini del palazzo che hanno subito segnalato quanto stesse accadendo al comando provinciale dei vigili del fuoco. I pompieri hanno spento le fiamme ed eseguito i rilievi necessari per comprendere la dinamica del rogo.
Tocca, invece, agli investigatori della Mobile sciogliere anche quest’altro dilemma, che si aggiunge agli altri episodi avvenuti sempre nella zona alta. Gli agenti stanno esaminando i filmati delle telecamere della videosorveglianza presenti negli esercizi commerciali della zona, per individuare chi possa avere agito.
I due ordigni inesplosi trovati uno in via Pietro Novelli, l’altro depositato lungo la via Filisto, rappresentano altrettanti gialli tutti da decifrare. Il prefetto Scaduto ha affrontato la tematica in sede di comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica mentre la serie di intimidazioni avvenute nel capoluogo è approdata nelle aule del parlamento.
La parlamentare nazionale di Fratelli d’Italia, Maria Carolina Varchi, ha presentato un’interrogazione ai ministri dell’Interno e della Difesa per chiedere spiegazioni sulla situazione nel capoluogo e le strategie per arginare un fenomeno preoccupante.
Oltre ai due pacchi bomba, la parlamentare mette nel conto anche gli incendi che si sono registrati nelle ultime settimane. “Nella notte tra il 9 e 10 maggio, in via Barresi, sono andate a fuoco tre auto e, secondo le prime indiscrezioni, anche se non ci sono conferme da parte degli inquirenti, l’incendio sarebbe di origine dolosa; un’altra auto era stata data alle fiamme il 31 marzo scorso in via Filisto, proprio la via in cui è stato ritrovato l’ultimo pacco bomba; sempre in via Barresi, pochi giorni fa agenti e Vigili del Fuoco sono intervenuti per l’incendio di un’autovettura, completamente distrutta dalle fiamme, che hanno lambito anche un ciclomotore; e ancora, nel pomeriggio del 30 aprile, invece, un incendio ha danneggiato nuovamente il chioschetto del Monumento ai Caduti, all’ingresso della pista ciclabile della città aretusea. Non è chiaro se si tratta di ritorsioni nei confronti di persone che non vogliono piegarsi al pizzo o c’è in ballo il controllo del territorio”.

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