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Sovrintendenza: affidato il progetto per il recupero dell’ex museo

Sono stati affidati lavori di progettazione per il recupero e la conservazione dell’immobile di piazza Duomo, sede della Sovrintendenza ai beni culturali ed ex museo archeologico nazionale. Con decreto firmato dalla soprintendente ad interim Irene Donatella Aprile, la stazione appaltante ha aggiudicato la gara alla ditta Ene3 srl con sede a Potenza, la cui offerta è stata giudicata la più vantaggiosa rispetto a quella di altre cinque imprese che hanno partecipato alla gara. L’impresa potentina ha fatto un’offerta di 12mila 816 euro escluso Iva e altri oneri. 

I lavori di recupero dell’immobile di piazza Duomo rientrano nell’ambito del Fondo Sviluppo e coesione 2014-2020, il cosiddetto Patto per la Sicilia, per i quali la Regione siciliana ha stanziato un finanziamento complessivo di 2milioni e 300mila euro. Come si ricorderà, nel mese di dicembre il Ragioniere Generale della Regione ha emesso il decreto con il quale vengono introdotte le variazioni per poter eseguire i lavori di recupero e conservazione dell’immobile sede della Soprintendenza. 

La somma, stanziata nel 2016, ammonta a 2 milioni e 300 mila euro ed è iscritta per un milione e 400mila euro a valere sull’esercizio finanziario 2020 e a 900mila euro per l’esercizio finanziario 2021.  

Il Museo Civico della città di Siracusa fu istituito nel 1809, per ospitare le raccolte di antichità locali e per dare degna presentazione alla celebre statua della Venere Anadiomene rinvenuta nel 1804. Nel 1884, le raccolte del Museo Civico confluirono nel nuovo Museo Archeologico Nazionale, istituito con Regio Decreto nel 1878 , a seguito del rinvenimento di un’altra celebre opera, il sarcofago di Adelfia, venuto in luce all’interno della catacomba di san Giovanni. All’allestimento del nuovo museo fu destinato l’ex convento Fatebenefratelli, nel cuore delle città vecchia, in Piazza Duomo. Ne fu primo direttore Francesco Saverio Cavallari, e, dal 1891, l’archeologo Paolo Orsi, che, con le sue scoperte, incrementò le collezioni esposte poi riordinate da Luigi Bernabò Brea, cui si deve anche il primo progetto del trasferimento del museo nella sede di viale Teocrito. 

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