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Sulla “gettonopoli” siracusana gli investigatori della Digos stanno analizzando circa 20 mila documenti

Dopo la diffusione delle notizie sulla ventilata conclusione di almeno otto fascicoli d’indagini (tre dal Gip e cinque in dirittura d’arrivo), mentre tanti altri rimangono in sofferenza, e che riguardano una settantina di persone iscritti a modelli ventuno, tra consiglieri comunali, dirigenti, imprenditori e persone esterne alla politica che al Vermexio, si respira un provato nervosismo tra i consiglieri comunali. Ma gli aspetti che attengono all’orizzonte del mare tempestoso della politica siracusana, riferiscono anche di una possibile azione giudiziaria a notizia di reato sulla compravendita o meno di nuovi presunti equilibri nell’aula del consiglio comunale, attraverso il “compromesso” per “nuovi affari politici”, dove poter coinvolgere interessi da cointestare.
Le inchieste giudiziarie più scottanti, sono quelle sull’affidamento del servizio idrico nei comuni di Siracusa e Solarino; indagini prorogate fino alla fine di giugno, e della “gettonopoli” siracusana. E mentre per la prima gli aspetti hanno segnato il passo per motivi legati agli approfondimenti delle indagini e a pareri legali a più livelli istituzionali, per “gettonopoli” i rapporti degli investigatori sono alle battute finali.
Sul fascicolo denominato “gettonopoli”, le indagini della Procura della Repubblica di Siracusa, subito dopo le notizie di reato, sono stati delegati alla Digos della Questura di Siracusa, dove sono stati impegnati oltremodo gli investigatori che stanno ancora spulciando circa ventimila documenti tra verbali d’assemblea, atti d’ufficio in generale e il pagamenti dei gettoni, con riscontri oggettivi verso i quarantanove incolpati del primo momento, oltre ad eventuali nuovi “arrivi” nelle ultime ore. Ecco i perché del ritardo.
Un’indagine travagliata, accompagnata ancora una volta in questi giorni da una sterile polemica, di accuse e contro accuse anche oltre le righe verso il responsabile del procedimento, Dottor Carlo Turriciano (compresa la Procura della Repubblica) che ha smontato la difesa d’ufficio in favore degli incolpati con il documento presentato a suo tempo dal segretario generale del comune di Siracusa, Danila Costa, alla Regione, dove Carlo Turriciani riafferma che “il gettone di presenza non spetta ai capigruppo e ai delegati che partecipano alle commissioni consiliari di cui non sono componenti e non intervengono in sostituzione di membri assenti”; ma anche dalle varie relazioni, tra cui quella finale della chiusura del procedimento ispettivo, da parte dell’Assessorato regionale agli Enti Locali della Regione, per le presunte irregolarità delle commissioni consiliari al Vermexio a suo tempo trasmesso agli organi istituzionali competenti. E a differenza delle altre inchieste della procura della Repubblica di Siracusa che interessano il Vermexio, quella della “gettonopoli” riesce a tenere gli interessi congiunti di maggioranza e opposizione, con la conseguente bonaria tregua delle ostilità. Un buon segno di alleanza per l’interesse comune, come nelle buone famiglie che si rispettano a vicenda.
Concetto Alota

Un pensiero su “Sulla “gettonopoli” siracusana gli investigatori della Digos stanno analizzando circa 20 mila documenti

  • Il solito inciucio dei nostri amministratori. Toglieteli fino all’ ultimo centesimo a questi individui, non si salva nessuno, sono solo bravi a sperperare nei loro interessi ovviamente i soldi pubblici. Ciarlatani!

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