La quesura di Catanzaro vieta la trasferta a Lamezia ai tifosi del Siracsa
La Questura di Catanzaro ha vietato la trasferta ai tifosi del Siracusa. Il provvedimento scaturisce dai fatti avvenuti mercoledì scorso dopo la partita Siracusa-Acireale. Denuncia e Daspo ecco cosa rischiano i tifosi che si sono resi protagonisti nei tafferugli avvenuti mercoledì al termine dell’incontro di calcio tra Siracusa e Acireale. Il questore Benedetto Sanna è stato chiaro e risoluto dando mandato ai poliziotti di setacciare tutte le immagini delle telecamere del sistema di sorveglianza, presenti nelle vie in cui si sono verificati gli scontri, per individuare i responsabili verso i quali sarà adottato il pugno duro.
Per gli investigatori sarebbero una cinquantina i tifosi coinvolti negli scontri e per i quali potrebbero scattare i provvedimenti anche di natura penale. Per il questore “non possono essere definiti tifosi ma criminali e professionisti del disordine pubblico e della violenza urbana”.
Questa mattina, intanto, si è riunito in prefettura il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Convocato dal nuovo prefetto Raffaela Moscarella, è servito per fare il punto della situazione proprio su quanto avvenuto mercoledì e assumere le conseguenti decisioni.
Secondo le norme federali, le società rispondono per i fatti violenti commessi in occasione della gara da uno o più dei propri sostenitori, sia all’interno dell’impianto sportivo, sia nelle aree esterne immediatamente adiacenti. Mercoledì allo stadio erano presenti due ispettori della Lega che avranno presentato la loro relazione su quanto accaduto. In questi casi la Lega dovrebbe applicare la sanzione dell’ammenda con eventuale diffida da 500 a 15.000 euro. Tra le ipotesi, anche la chiusura della curva che ospita il tifo organizzato o, addirittura, la disputa della partita interna a porte chiusa.